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Tumore ai polmoni: come funziona il nuovo vaccino a mRna

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La ricerca contro Covid-19 ha aperto l’era dei vaccini anti-cancro a mRna. Dopo il melanoma, ora è la volta di un nuovo prodotto mirato contro il tumore ai polmoni. Questo nuovo vaccino sperimentale utilizza l‘Rna messaggero (mRna) presentando al sistema immunitario del paziente i marcatori tumorali del carcinoma polmonare, per preparare meglio l’organismo a combattere le cellule del tumore. È, insomma, un vaccino terapeutico.

I primi test sono partiti in sette Paesi – Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Ungheria, Polonia, Spagna e Turchia – Qui gli esperti valuteranno le potenzialità di questo approccio pensato per insegnare all’organismo del paziente a dare la caccia alle cellule tumorali e ucciderle, impedendo il ritorno della malattia.

Prodotto da BioNTech, azienda che insieme a Pfizer ha sviluppato il primo vaccino anti-Covid, il  BNT116 è progettato in particolare per curare il tumore al polmone non a piccole cellule (Nsclc), la forma più comune di questo big killer.

La sperimentazione clinica di fase 1 sull’uomo è stata avviata in 34 centri e, come riporta ‘The Guardian’ online, il primo paziente britannico – uno scienziato – ha ricevuto il vaccino martedì scorso. In totale, saranno arruolati per riceverlo insieme all’immunoterapia circa 130 pazienti, da quelli in fase iniziale (prima dell’intervento chirurgico o della radioterapia) a casi in fase avanzata o con ritorno della malattia.

“Stiamo entrando in questa nuova ed entusiasmante era di sperimentazioni cliniche di immunoterapia basata su mRna per valutare il trattamento del cancro ai polmoni”, ha affermato Siow Ming Lee, oncologo dell’University College London, Hospitals NHS Foundation Trust, che sta conducendo la sperimentazione nel Regno Unito. “È semplice da somministrare e si possono selezionare antigeni specifici nella cellula cancerosa, e poi prenderli di mira”. Il primo a ricevere il vaccino in Gb è stato Janusz Racz, 67 anni, di Londra.

Come precisa Adnkronos Salute, per lui la diagnosi era arrivata a maggio scorso e subito dopo ha iniziato chemio e radioterapia. Scienziato specializzato in Ai, Racz ha spiegato di essere consapevole che “il progresso della scienza, soprattutto in medicina, sta nel fatto che le persone accettino di essere coinvolte in tali indagini. Più velocemente questa metodologia verrà implementata in tutto il mondo e più persone verranno salvate”.

Racz ha ricevuto sei iniezioni consecutive a distanza di cinque minuti l’una dall’altra nell’arco di mezz’ora. Farà il vaccino ogni settimana per 6 consecutive e poi ogni tre settimane per 54. Il suo sogno? Avere la meglio sul tumore e realizzare l’ambizione di una vita: completare la maratona di Londra.

Siamo solo all’inizio, ma questo approccio suscita grandi speranze, mentre attendiamo i risultati della sperimentazione del vaccino a mRna personalizzato contro il melanoma, in corso anche al Pascale di Napoli.

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