Un bagno a mezzanotte si è rivelato fatale per il direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci, scomparso a 65 anni. Si trattava di un medico noto e rispettato, divenuto famoso nell’ottobre 2023, quando aveva preso carta e penna scrivendo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto una multa da ben 27mila euro (poi sospesa) per ‘l’eccessivo lavoro’ durante l’emergenza Covid.
“Senza se e senza ma abbiamo lavorato, dando il massimo, come ancora facciamo, con situazioni che hanno scavato solchi profondi sui nostri corpi e sulle nostre anime. Da professionisti, con responsabilità e con il Giuramento di Ippocrate dentro il cuore. Tutti i cittadini che sono stati e sono accolti, soccorsi, trattati dovrebbero ribellarsi e solidarizzare indignati con gli operatori sanitari!”, scriveva all’epoca Procacci a Mattarella, come ricorda Adnkronos Salute.
Chi era
Nelle scorse ore molti colleghi sono intervenuti per ricordare la figura del medico scomparso improvvisamente. Fra loro Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Fnomceo, che parla di “una persona sempre disponibile, un medico di profonda umanità, un professionista molto competente e preparato. La prematura scomparsa di Vito lascia un grande vuoto nella classe medica barese”.
“Vito – sottolinea Anelli – incarnava il simbolo della dedizione al lavoro di medico: in una situazione di perenne carenza di personale, si offriva in prima persona per coprire i turni. La sua abnegazione l’ha dimostrata anche durante la pandemia, quando non si è risparmiato in nessun modo, tanto da ricevere una sanzione per l’eccessivo numero di ore di straordinario. Una multa paradossale, fortunatamente annullata dal risolutivo intervento del Presidente Mattarella”.
Ricorda “un grandissimo professionista, un medico di grande valore, instancabile nell’impegno, di carattere forte, determinato nelle scelte, attento nelle valutazioni, premuroso e sensibile nei rapporti, cultore e maestro intensamente innamorato della Medicina di Emergenza-Urgenza, appassionato di innovazione, che si è speso costantemente senza riserve al servizio della comunità, di ogni singolo paziente, del suo territorio”, il presidente nazionale della Sis 118 Mario Balzanelli.
“Abbiamo avuto in ogni occasione di incontro e confronto – continua il presidente della Sis 118 – un rapporto, professionale ed umano, sempre positivo, costruttivo, corretto. Un dialogo vero finalizzato al miglioramento, più incisivo e determinante, del reale. Un luminoso punto di riferimento che lascia ancora a noi tutti un segno brillantissimo ed indelebile cui guardare ancora nel cammino”.
Le morti improvvise
Ma a preoccupare Anelli, lo dicevamo, è anche il “moltiplicarsi di morti improvvise che continuano a colpire la nostra categoria”. Insomma, quello di Vito Procacci non è un caso isolato.
Una categoria che sempre più spesso è vittima di violenza e aggressioni, anche recenti. Tanto che nelle scorse ore Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, ha stigmatizzato un “fenomeno che ormai sta diventando purtroppo endemico e che costringerà alla dimissione tantissimi colleghi. Se non lo faranno loro, saremo costretti a promuoverle noi le dimissioni di massa, se non cambiano le cose”.
Medici sotto stress
Violenza, super lavoro, ritmi eccessivi, riposi mancati e burnout stanno mettendo a rischio non solo la resistenza, ma anche la salute dei nostri camici bianchi. “Non posso non pensare al moltiplicarsi di morti improvvise che continuano a colpire la nostra categoria”, ha evidenziato il presidente Anelli. “Non nascondo che siamo preoccupati. Il timore diffuso tra i colleghi è che lo stress e i ritmi di lavoro insostenibili possano impattare negativamente sulla salute dei medici ed essere tra le concause della morte di alcuni colleghi”.
