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Digiuno intermittente: perchè sta conquistando i top manager

digiuno intermittente

Elon Musk lo fa. Anche il suo predecessore Jack Dorsey, ex Ceo e co-fondatore di Twitter, ora X, pare lo faccia. Si dice che anche Phil Libin di Evernote e Daniel Gross di Y Combinator abbiano abbandonato i tre pasti principali per questo modello alimentare sempre più popolare: il digiuno intermittente.

Forse limiti già il tuo regime alimentare a una finestra ristretta di sei-otto ore al giorno. O forse ti astieni per 24 ore alcuni giorni alla settimana. Se non lo fai, è probabile che più di un paio dei tuoi colleghi lo facciano.

Un crescente corpo di ricerca suggerisce che il digiuno intermittente ha numerosi benefici per la salute. Ma in che modo una dieta che mima il digiuno influisce sulle prestazioni al lavoro?

“Da una prospettiva evolutiva, durante il digiuno la mente lavora al meglio“, afferma Mark Mattson, autore di ‘The Intermittent Fasting Revolution’ e professore di neuroscienze presso la Johns Hopkins University School of Medicine. “Se sei un animale selvatico che non è riuscito a procurarsi cibo per qualche giorno, è meglio che il tuo cervello e il tuo corpo funzionino in modo ottimale, altrimenti non sopravviverai”.

Come funziona il digiuno intermittente sul lavoro?

Molte persone attribuiscono al digiuno intermittente la perdita di peso. Alcune ricerche suggeriscono che abbia il potere di prevenire cancro, demenza, malattie cardiache e diabete, e persino di aiutare a rallentare il processo di invecchiamento.

Potrebbero esserci una maggiore sensibilità all’insulina e una riduzione dell’infiammazione alla base di tutti questi benefici. Quando digiuni, il tuo corpo risponde meglio all’insulina, l’ormone che regola lo zucchero nel sangue. Con un migliore controllo generale dello zucchero nel sangue e meno zucchero circolante da bruciare, il corpo ricorre invece alla combustione dei grassi.

Un migliore controllo dello zucchero nel sangue e meno grasso corporeo possono equivalere a una minore infiammazione generale, cosa che sembra svolgere un ruolo in molte delle malattie collegate all’invecchiamento.

Gli effetti del digiuno intermittente sulla mente

Cercare di prevenire una demenza che potrebbe non avere effetti per decenni potrebbe essere una ragione sufficiente per impegnarsi a riprogrammare i pasti. Ma il digiuno intermittente potrebbe dare un vantaggio anche prima?

Non ci sono molti studi sugli effetti immediati del digiuno sulle prestazioni del cervello umano. Ma la ricerca sugli animali mostra molti benefici.

Studi sui topi dimostrano che entro poche settimane dall’adozione del nuovo programma, i livelli di fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF) sono aumentati. Questa molecola cerebrale svolge un ruolo nell’apprendimento, nella memoria e nella formazione di nuove connessioni cerebrali. Il BDNF tiene a bada anche la depressione e l’ansia.

“Una volta che gli animali si sono adattati al digiuno intermittente, vediamo i livelli di ansia scendere, il che li rende più capaci di concentrarsi, e poi vediamo migliorare l’apprendimento e la memoria”, afferma Mattson.

Questione di tempo

Apprendimento e memoria migliori a stomaco vuoto possono sembrare controintuitivi. Molte persone direbbero che semplicemente non riescono a pensare in modo lucido a stomaco vuoto. Insomma, il sistema sembra poco utile per rimanere al top della forma in ufficio. Ma queste sensazioni sono passeggere.

“Devi solo adattarti”, dice Mattson. “È come l’esercizio fisico: se non ti sei allenato e inizi a correre, all’inizio non ti sentirai benissimo. Ci vogliono un paio di settimane o un mese perché il tuo sistema si adatti”.

Una volta che il corpo è costretto a iniziare a bruciare grassi per produrre energia, anziché zuccheri, la nebbia cerebrale dovrebbe diradarsi man mano che la concentrazione si affina. Il digiuno può anche migliorare il sonno, perché la digestione si conclude prima nel corso della giornata. Un sonno di migliore qualità porta con sé una serie di benefici, tra cui appunto una mente più acuta.

Programmi diversi

Esistono diversi tipi di programmi di digiuno intermittente. Uno stabilisce una finestra alimentare di sei-otto ore, in cui assumi tutte le calorie della giornata, ad esempio dalle 10:00 alle 18:00. Fuori da quella finestra, bevi solo acqua, caffè nero, tè o altre bevande a zero calorie.

Un’altra opzione prevede un digiuno per 24 ore intere da uno a due giorni alla settimana. Una terza opzione prevede di scegliere due o più giorni alla settimana in cui assumere solo 500 calorie e di mangiare normalmente negli altri giorni.

Prima di iniziare, tieni presente che il digiuno intermittente “non è per tutti”, afferma Caroline Susie, RDN, portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics. “Se sei incinta, stai allattando, stai assumendo insulina per il diabete o hai una storia di disturbi alimentari, non è questa la strada”.

L’articolo completo è disponibile su Fortune.com

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