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Eccezionale intervento al cuore salva una bimba a Torino

regina Margherita Torino

In questo torrido agosto una nuova storia di buona sanità arriva da Torino. Se qualche giorno fa alle Molinette un trapianto di fegato in super-urgenza ha salvato la vita a una ragazza di 26 anni, colpita da un’insufficienza epatica fulminante per un colpo di calore, questa volta la protagonista è una neonata di pochi giorni, venuta alla luce con una rara malattia al cuore e operata al Regina Margherita da un’equipe di ‘camici rosa’.

Un cuoricino malato

La bimba è nata all’ospedale di Rivoli con una fistola coronarica, cioè una comunicazione anomala tra le coronarie e una camera cardiaca del cuore destro. Ciò comporta la deviazione del sangue dalle coronarie, i vasi che nutrono il cuore, sovraccaricando la parte destra del cuore stesso.

La piccola è stata così trasferita presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, diretto dalla dottoressa Chiara Riggi, del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino, diretto dalla professoressa Franca Fagioli. Dopo i primi giorni di osservazione, però, le condizioni cliniche della piccola paziente sono peggiorate rapidamente: i medici l’hanno trasferita in Rianimazione cardiologica.

Il piccolo cuore, spiegano i sanitari, soffriva perché troppo poco sangue arrivava al circolo coronarico, causando un’ischemia, proprio come ciò che accade nel cuore degli adulti nel caso di angina o infarto cardiaco.

L’intervento

È divenuto imperativo intervenire. La fistola era molto grande e circondava il cuore della bimba, grande quanto un’albicocca. La paziente pesava poco più di 3 kg. L’intervento mini-invasivo è stato eseguito presso l’Emodinamica dell’ospedale Regina Margherita dalla dottoressa Gaetana Ferraro, con la collaborazione della dottoressa Gabriella Agnoletti, ex primario del reparto di Cardiologia Oirm e dell’équipe di emodinamica.

Passando dall’arteria femorale, i medici hanno chiuso la comunicazione anomala grazie a un catetere di un millimetro e mezzo, utilizzando poi una protesi larga 5 millimetri come una sorta di tappo, per chiudere completamente il passaggio del sangue verso l’atrio destro – dove la fistola sboccava – reindirizzandolo verso la coronaria sinistra.

La strategia ha funzionato: la bimba ha avuto un immediato beneficio ed è stata dimessa dalla Rianimazione presso il reparto di degenza cardiologica dopo pochi giorni. Ormai, aggiungono i sanitari dell’ospedale torinese, la piccola paziente è stata dimessa, è tornata a casa e ha potuto conoscere i suoi due fratellini.

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