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L’esodo da OpenAI dei talenti senior: colpa di Altman?

Due dirigenti di alto livello hanno lasciato OpenAI e il suo presidente si è temporaneamente allontanato nell’ultima scossa alla leadership di una startup che ha lentamente smarrito il suo team originale.

Oltre al presidente Greg Brockman, che ha dichiarato di volersi prendere un anno sabbatico, OpenAI ha perso anche il cofondatore John Schulman. Così, secondo quanto riportato da TechCrunch, sono rimasti in OpenAI solo tre degli 11 fondatori originari. Anche il vicepresidente del consumer product dell’azienda, Peter Deng, ha lasciato la sua posizione, come riporta The Information. OpenAI non ha risposto alla nostra richiesta di commento.

Gli abbandoni dei dipendenti di alto livello sono l’ultimo esempio di come OpenAI si stia liberando dei suoi vertici, soprattutto dopo che l’amministratore delegato Sam Altman è tornato in azienda dopo l’estromissione dal consiglio di amministrazione a novembre.

Lo scisma tra le radici no-profit di OpenAI e il suo orientamento al business, lo scorso anno ha causato dissonanze all’interno dell’azienda. Secondo quanto riferito dalla giornalista Kara Swisher, questo conflitto ha diviso le lealtà tra il campo di Altman e Brockman e quello del cofondatore e allora scienziato, Ilya Sutskever, e del membro del consiglio di amministrazione Helen Toner.

Il consiglio di amministrazione è riuscito a estromettere Altman a novembre e Brockman ha dichiarato che si sarebbe dimesso dall’azienda poco dopo, ma Altman poi è tornato in OpenAI a seguito delle pressioni di investitori e dipendenti. Al ritorno di Altman, i membri del consiglio di amministrazione, per lo più tecnici e accademici, che lo avevano estromesso, sono stati sostituiti da membri con un background tecnologico e commerciale. Sutskever è stato rimosso, anche se è rimasto in azienda, e Brockman è tornato come presidente.

A maggio, uno dei principali orchestratori dell’estromissione di Altman, Sutskever, ha lasciato l’azienda e in seguito ha fondato una propria startup di intelligenza artificiale, Safe Superintelligence. Anche Jan Leike, che insieme a Sutskever era a capo del team “Superalignment” di OpenAI, che si occupava di garantire che l’intelligenza artificiale non facesse danni, ha lasciato l’azienda a maggio e ora lavora per Anthropic, la società di AI rivale.
La partenza di Schulman è particolarmente degna di nota perché anche lui si è unito ad Anthropic, uno dei maggiori concorrenti di OpenAI, sostenuto da Amazon. In un post su X, Schulman ha dichiarato che il trasferimento è avvenuto “per approfondire il mio interesse all’allineamento dell’AI e per iniziare un nuovo capitolo della mia carriera in cui potrò tornare a occuparmi di lavoro tecnico pratico”. Per allineamento si intende la garanzia che l’AI non faccia danni e funzioni come previsto.”Sono sicuro che OpenAI e i team di cui facevo parte continueranno a crescere anche senza di me”, ha scritto Schulman nel post.

Schulman ha lavorato in OpenAI per quasi nove anni e vi è entrato subito dopo aver conseguito un dottorato in ingegneria elettrica e informatica alla UC-Berkeley. Ha contribuito in modo determinante al lancio del chatbot di riferimento di OpenAI, ChatGPT, che ha dato il via a una corsa agli armamenti dell’intelligenza artificiale dopo il suo rilascio nel 2022.
In un post su X, Altman ha fatto gli auguri a Schulman per i suoi progetti futuri.
“Sei un brillante ricercatore, un profondo pensatore di prodotti e società, e soprattutto sei un grande amico per tutti noi”, ha scritto.

Anche il presidente di OpenAI, Brockman, ha lasciato l’azienda per quello che ha dichiarato in un post su X come un anno sabbatico fino alla fine dell’anno.”È la prima volta che mi rilasso da quando ho fondato OpenAI nove anni fa”, ha scritto Brockman.

Le partenze hanno puntato i riflettori ancora una volta su Altman, e alcuni hanno ipotizzato sui social media che possa essere lui il motivo dell’abbandono dei dipendenti. Una delle maggiori lamentele del precedente consiglio di amministrazione che ha portato all’estromissione di Altman è stata la sua scarsa trasparenza. Toner, l’ex membro del consiglio di amministrazione che ha contribuito alla rimozione di Altman, ha dichiarato in un’intervista al podcast TED AI di maggio che Altman aveva ingannato il consiglio di amministrazione “in più occasioni” sui suoi processi di sicurezza, come riporta il Financial Times. Secondo Toner, tra le altre cose, Altman non avrebbe informato il consiglio di amministrazione del lancio di ChatGPT nel 2022.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

Foto Seongjoon Cho – Bloomberg/Getty Images

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