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Gli Stati Uniti vieteranno un software cinese nelle auto a guida autonoma per preservare la sicurezza nazionale

Il Dipartimento del Commercio statunitense si prepara a sferrare l’ultimo colpo della dura battaglia sul futuro dei veicoli avanzati.

Sebbene i tempi non siano ancora chiari, nelle prossime settimane dovrebbe arrivare una norma che vieterebbe l’uso di un software cinese nei veicoli autonomi avanzati e nei cosiddetti veicoli connessi, come ha riferito Reuters citando fonti informate sulla questione. Il provvedimento riguarderebbe i veicoli autonomi di livello 3 o superiore, che comprendono i veicoli in grado di guidare autonomamente ma che richiedono un conducente, fino ai robo-taxi che non richiedono invece nessuno alla guida.

Se attuata, la nuova norma priverebbe i produttori cinesi di veicoli autonomi delle regole relativamente permissive di cui hanno goduto finora negli Stati Uniti. Secondo la Reuters, le case automobilistiche e i fornitori dovranno garantire alle autorità di regolamentazione di non utilizzare nei loro veicoli software autonomi avanzati provenienti dalla Cina o da un’altra “entità straniera che desta preoccupazione”. 
Alle aziende cinesi sarebbe quindi impedito testare i veicoli autonomi negli Stati Uniti, una procedura che i funzionari governativi hanno recentemente dipinto come un problema di sicurezza sempre più rilevante.

Da anni infatti le aziende cinesi testano veicoli autonomi negli Stati Uniti: dal 2017 sono stati percorsi più di 1,8 milioni chilometri nella sola California, come riportato da Fortune. I veicoli autonomi – dotati di telecamere, microfoni e sensori lidar, che utilizzano un laser per mappare dettagliatamente il terreno – hanno di recente sollevato la preoccupazione dei funzionari statunitensi, convinti che la Cina potrebbe utilizzare i dati raccolti in ambito militare. Mentre almeno sette aziende parzialmente o totalmente cinesi sono autorizzate a testare veicoli autonomi in California, la Cina non permette alle aziende statunitensi di auto a guida autonoma, come Waymo, controllata di Alphabet, e Cruise, di proprietà di General Motors, di operare nel Paese. Tesla, con sede negli Stati Uniti, ha dovuto superare un test di sicurezza dei dati in Cina e, per legge, deve conservare i dati cinesi raccolti dai suoi veicoli all’interno Paese. Sebbene la regolamentazione di questi veicoli autonomi di produzione cinese sia di competenza di diverse agenzie governative, sono poche le regole e le restrizioni che riguardano le operazioni delle aziende e le modalità e i luoghi di archiviazione dei dati. Nessuna è simile a quelle esistenti in Cina.

Di recente gli Stati Uniti hanno lanciato un allarme sui veicoli cinesi, soprattutto quelli elettrici a basso costo. A maggio, il presidente Biden ha aumentato la tariffa sui veicoli elettrici importati dalla Cina al 102,5%. Anche il Segretario al Commercio Gina Raimondo ha dichiarato a gennaio di essere preoccupata per l’invio all’estero di dati dettagliati provenienti da veicoli autonomi.

Questi veicoli stanno “raccogliendo un’enorme quantità di informazioni sul conducente, sulla posizione del veicolo, sui percorsi seguiti”, ha dichiarato Raimondo a gennaio, come riporta Bloomberg. “Vogliamo che tutti questi dati vadano a Pechino?”. Un portavoce del Dipartimento del Commercio ha fatto eco alle preoccupazioni di Raimondo in una dichiarazione a Fortune. “Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti è preoccupato per i rischi per la sicurezza nazionale associati alle tecnologie connesse nei veicoli connessi”, ha dichiarato il funzionario, aggiungendo anche che il Bureau of Industry and Security (BIS), un’agenzia del Dipartimento del Commercio, “emetterà un avviso di proposta di regolamentazione, che si concentrerà su sistemi specifici di interesse all’interno del veicolo”. Stando a questa fonte, gli operatori del settore avranno la possibilità di esaminare la proposta di norma e di formulare commenti. “Il BIS rimane impegnato a salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti in un contesto di minacce in continua evoluzione e continuerà a lavorare con l’industria per raggiungere il nostro obiettivo comune”, ha detto.

Questa storia è stata originariamente pubblicata su Fortune.com

Foto VCG-VCG/Getty Images

 

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