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Global 500, il ritorno di Unicredit tra le maggiori aziende al mondo

C’è un grande ritorno nella Global 500 di quest’anno: quello di Unicredit. La banca guidata da Andrea Orcel mancava dalla lista annuale delle più grandi aziende del mondo in ordine di fatturato ormai dal 2021, quando le ‘sorelle’ italiane erano addirittura sei.

Sono cinque dall’anno successivo, e sono cinque anche quest’anno: è uscita dalla classifica Poste Italiane. Ma andiamo con ordine.

Walmart ancora prima

Il primo posto è inattaccabile: anche quest’anno (e sono 11 edizioni consecutive) il mega-rivenditore americano Walmart guida la Global 500 di Fortune. Ma basta andare alla posizione numero due per osservare come questa edizione sia lo specchio di grandi cambiamenti.

L’argento infatti va ad Amazon, che strappa la ‘medaglia’ a Saudi Aramco: il gigante del petrolio – come gli altri in classifica – subisce il calo dei prezzi dell’oro nero dello scorso anno (la classifica utilizza i fatturati 2023) e i ricavi ne risentono, anche se parliamo ancora dell’azienda con più profitti del pianeta, insieme ad Apple.

Le cinque sorelle

E le italiane? Partiamo dai numeri. Anche quest’anno quelle in classifica sono cinque. I loro ricavi valgono 362 mld di dollari: erano 446,5 mld lo scorso anno. Ma non è l’unico cambiamento significativo.

Il calo dei prezzi ha colpito anche i nostri due giganti dell’energia: sempre molto vicini in classifica, quest’anno Enel si piazza al numero 97 della lista, dal 59 dello scorso anno. Eni la tallona alla posizione 98, dalla 61 del 2023. Entrambe hanno registrato ricavi minori: -30,1% per Enel e –27,1% per Eni. Ed entrambe fanno peggio dei loro concorrenti mondiali: in media nel settore i ricavi sono diminuiti del 14,6%.

Enel

Ancora la prima italiana per ricavi, sono lontani i 147 mld registrati da Enel nel 2022. Ma i numeri della società guidata da Cattaneo vanno letti ricordando quale sia la strategia dopo il cambio di guardia avvenuto lo scorso anno.

Il focus è sui margini e sugli azionisti. Nel primo semestre del 2024 la battaglia contro l’indebitamento ha portato a un aumento sia dell’Ebitda ordinario (a 11,7 mld di euro, +8,8%) che dell’utile netto (3,96 mld, +20,6%), e un debito in discesa a 57,4 mld, il livello più basso degli ultimi anni.

Allo stesso tempo, continuano a scendere i ricavi anche nei primi sei mesi del 2024.

Eni

Interessante l’evoluzione di Eni nella lista, andando oltre il calo di ricavi del 2023.

In un biennio – soprattutto grazie al balzo dello scorso anno – la società guidata da Claudio Descalzi ha praticamente azzerato lo scarto in classifica rispetto ad Enel, anche se registra un calo dei ricavi altrettanto importante.

Ora però a separare le due società c’è meno di un miliardo di dollari. Erano sette lo scorso anno e dodici due anni fa. Ma anche per il Cane a 6 zampe dismissioni e margini sono molto importanti. I risultati superiori alle attese del primo semestre di quest’anno sono intanto accompagnati dalla crescita del 6% per la produzione di petrolio e gas.

Generali

La terza italiana in classifica è Generali.

Primo due anni fa, il gigante delle assicurazioni continua la sua discesa: passa quest’anno dalla posizione 137 alla 245, con un -33,5% alla voce ricavi.

Va segnalato però che i conti dello scorso anno hanno mostrato utili record e un miglioramento del risultato operativo, che ha toccato i 6,87 mld (+7,9%), un ulteriore aumento rispetto al record 2022. Commentando i risultati dello scorso anno il Ceo Philippe Donnet aveva parlato di “processo di crescita sostenibile e profittevole. Le fondamenta della società non sono mai state così solide”. E nel 2025 verrà presentato il nuovo piano industriale

Intesa Sanpaolo

Ai piani più alti della classifica, gli alti tassi di interesse hanno dato una spinta ai numeri di JpMorgan Chase e Bank of America.

Tra i grandi trend della Fortune Global 500 di quest’anno infatti c’è lo stato di grazia della finanza, che a livello mondiale registra un aumento degli utili del 38% a 923 mld di dollari totali.

Anche in Italia, spinti dalla differenza tra interessi attivi e passivi, i conti delle banche italiane sono volati, e la tendenza continua anche quest’anno. I tassi d’interesse impostati dalla Bce hanno portato a stabilire nuovi record: per le banche quotate a Piazza Affari gli utili sono balzati del 67% (26,2 mld di euro), secondo Consob. Nella Global 500 ne approfitta anche Intesa Sanpaolo: passa dalla posizione 383 alla 283, con un +33,9% dopo il calo del 16,6% lo scorso anno.

Si tratta di un aumento superiore alla media delle società finanziarie mondiali, che hanno registrato 8.600 mld di dollari di ricavi (+21%).

Unicredit

La sorpresa arriva con la quinta sorella: non è più Poste Italiane (posizione 452 nel 2023) ma Unicredit che era uscita nel 2022 dalla lista. Il balzo è enorme: ritorna scalando quasi 200 posti in classifica, alla posizione 315, con un +68% alla voce ricavi. Anche per quanto riguarda l’istituto guidato da Andrea Orcel i numeri rispecchiano il miglioramento del margine di interesse trainato dai tassi. Unicredit ha riportato numeri impressionanti alla voce utili, lo scorso anno. L’utile netto ha registrato un aumento superiore al 50%. E quest’anno? Nei conti relativi ai primi sei mesi del 2024 è stata aggiornata la guidance: la banca ha migliorato la stima sui ricavi per l’esercizio 2024.

Il resto della lista

Perché la Global 500 è così importante? Basta guardare i numeri.

Il fatturato aggregato della lista nel 2023 è stato di 41mila mld di dollari, più di un terzo del Pil globale.

Il potere economico mondiale passa in buona parte da queste 500 società, con uno shift geografico, nel 2023, verso gli Stati Uniti, che per la prima volta da anni vantano più società in classifica dei rivali cinesi.

Anche se nella lista i ricavi totali sono cresciuti solo dello 0,1% rispetto al 2022, come detto, i cambiamenti in settori diversi sono stati tanti. Dal pharma alla ristorazione, tante industrie hanno registrato aumenti delle vendite a due cifre spinti dall’inflazione e dal calo dei prezzi del petrolio. A trarne vantaggio sono stati anche i grandi produttori di auto. Stellantis (che vale sempre la pena menzionare, anche se il legame con il nostro Paese sembra in discussione) ha guadagnato tre posizioni in classifica.

Le società della Fortune Global 500 sono classificate in base ai ricavi totali per i rispettivi anni fiscali terminati entro il 31 marzo 2024. La versione completa della lista è disponibile su Fortune.com

 

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