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Farmacia dei servizi, la qualità prima di tutto

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Screening diagnostici ed esami direttamente in farmacia? Gli italiani, come riconosce il ministro della Salute Orazio Schillaci, apprezzano. Ma, certo, l’elemento chiave è la qualità. Così non stupisce la posizione di Federfarma, che accoglie “con particolare favore”, come leggiamo in una nota, le dichiarazioni di  Schillaci al quotidiano “La Stampa”. Il ministro sottolineava la necessità di un regolamento per fissare i ‘paletti’, ovvero elevati standard di qualità e sicurezza per quelle farmacie impegnate nell’esecuzione di servizi sanitari.

“Riteniamo assolutamente imprescindibile il rispetto delle disposizioni in materia di requisiti di qualità e di tutela della riservatezza, per eseguire le attività della farmacia dei servizi. Le disposizioni del Ddl Semplificazioni si muovono proprio nell’ottica di confermare le migliori pratiche oggi seguite in farmacia in forza di protocolli d’intesa stipulati con il Governo e le Regioni in piena emergenza Covid, il cui rispetto è opportunamente verificato dalle Aziende Sanitarie Locali”, ha detto il presidente di Federfarma Marco Cossolo.

Insomma, semplificare va bene, ma “è auspicabile – ha puntualizzato Cossolo – che venga adottato un complesso di regole valevole a livello nazionale per tutte le strutture che operano in regime concessorio con il Ssn, così evitando la frammentazione di disposizioni regionali che senz’altro non contribuiscono a conseguire l’indispensabile uniformità di adempimenti” per assicurare una farmacia dei servizi che sia omogenea in ogni parte della Penisola. Perchè se il Ssn sconta da tempo insostenibili differenze da Cap a Cap, la rete delle farmacie risponde nello stesso modo alle esigenze dei cittadini italiani nelle diverse regioni. E questo non deve cambiare, ragionano i farmacisti.

“Bene l’introduzione di standard qualitativi per gli esami diagnostici in farmacia”, sottolinea la Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi). “Nella sua qualità di ente sussidiario dello Stato”, la farmacia “è a disposizione del ministro della Salute, fin d’ora, per individuare gli standard organizzativi e gestionali più adeguati”. Parola questa volta del presidente della Fofi, Andrea Mandelli.

Anzi, “l’intervento del ministro della Salute – ragiona Mandelli – sgombra il campo da ogni fraintendimento in merito alla volontà di assicurare elevati standard all’esecuzione dei test diagnostici da parte dei farmacisti di comunità. Si tratta di una scelta che ha il pieno apprezzamento e il plauso della Fofi. Ben vengano tutte le misure volte a garantire la massima qualità e sicurezza delle prestazioni che eroghiamo a favore dei cittadini che ogni giorno a noi si rivolgono per avere risposte alle loro esigenze di salute. La pandemia ci ha insegnato che il Paese ha bisogno di una sanità capace di rispondere sul territorio, in modo rapido ed efficace, ai bisogni della gente con prestazioni tempestive e di alta qualità”. Un momento critico, lo ricordiamo bene, in cui le farmacie sono rimaste in molti casi l’unico baluardo di salute davvero accessibile ai cittadini in tutto il Paese.

“I professionisti costituiscono il tessuto connettivo del Paese, di cui interpretano il valore delle realtà di medio-piccole dimensioni che sostengono lo sviluppo economico e sociale del Paese”, sottolinea a Mandelli, a margine della riunione tra il Governo e i rappresentanti nazionali di ventotto Ordini professionali che si è tenuta a Roma.

“I professionisti costituiscono il tessuto connettivo del Paese, di cui interpretano il valore delle realtà di medio-piccole dimensioni che sostengono lo sviluppo economico e sociale del Paese. L’eccellenza delle professioni italiane si è mostrata in modo evidente nel corso della pandemia, quando il motore dell’Italia è rimasto acceso grazie anche alla nostra resilienza. Oggi, in tutti i settori, la burocrazia è un nemico che sta imbrigliando la crescita: per questo, abbiamo bisogno dell’attenzione e del sostegno coeso da parte della politica per eliminare gli inutili vincoli burocratici che pesano sul nostro lavoro quotidiano. Auspichiamo un intervento del Governo che incentivi lo sviluppo delle professioni, anche promuovendo un sistema di educazione continua più snello ed efficiente. Faremo pervenire le nostre proposte e rinnoviamo la piena disponibilità a proseguire nel dialogo costruttivo”, assicura il presidente Fofi.

Insomma, il nuovo modello organizzativo della salute territoriale farebbe un errore a ignorare le farmacie, che non intendono tirarsi indietro di fronte alla sfida della qualità (e della farmacia dei servizi).

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Paideia

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