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Olimpiadi: che cosa sono i misteriosi cerchi sulla schiena dei nuotatori

Li avrete notati: i misteriosi cerchi scuri disseminati sulla schiena di Nicolò Martinenghi e di altri nuotatori alle Olimpiadi di Parigi sono il ‘lascito’ di un’antica tecnica della medicina tradizionale cinese: la coppettazione.

Ma a cosa serve, è sicura e – soprattutto – in che modo può essere utile ad atleti e sportivi? Se l’oro nei 100 rana di Tete Martinenghi sembra una testimonianza a favore di questa metodica, in passato apprezzata da ‘colleghi’ del calibro di Gregorio Paltrinieri e Michael Phelps, la scienza è più cauta. A mettere sotto il microscopio la coppettazione e i suoi benefici antalgici questa volta sono i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici).

A che serve e in cosa consiste

Chiamata emospasia, come ricorda l’Iss è un metodo della terapia tradizionale cinese molto antico. È citato nel Papiro di Ebers, un testo di medicina egiziano che risale al 1500 prima di Cristo, e ne parlano Erodoto, Ippocrate, Galeno e Paracelso. In Europa la coppettazione è stata utilizzata, almeno fino alla fine dell’800.

Questa pratica, riportata in auge alle precedenti edizioni delle Olimpiadi, viene utilizzata per disturbi diversi. Dal mal di schiena (lombosciatalgia) ai dolori cronici, fino ad alcune malattie respiratorie. Consiste nell’applicazione di vasetti di vetro sulla pelle: mediante l’accensione di una fiammella all’interno, si crea un vuoto e un’aspirazione della cute. I vasetti restano a contatto con la pelle per un tempo variabile (di solito tra i 5 e i 15 minuti), ma le tecniche sono molto diverse a seconda di chi le pratica. Sono noti almeno 15 diversi modi di manipolare le coppette e 10 protocolli differenti di trattamento.

Il beneficio sarebbe dovuto al miglioramento della circolazione sanguigna nelle zone trattate. Come è stato sottolineato da una rassegna sul Quarterly Journal of Medicine della Oxford university press, gli articoli che studiano i possibili meccanismi di azione della coppettazione sono però ancora pochi.

la coppettazione
Una fase del trattamento

Cosa dice la scienza

I medici anti-bufale precisano che, per un trattamento utilizzato per un numero così ampio di disturbi e patologie non è facile giungere a conclusioni certe riguardo la sua efficacia. “Possiamo dire che, a oggi, non sono state prodotte prove scientifiche che dimostrino che la coppettazione sia efficace nel trattamento del mal di schiena, così come di qualsiasi altro disturbo”.

Uno studio sistematico dei risultati delle ricerche svolte dal 1980 al 2013 e pubblicate su riviste comprese nella banca dati più conosciuta in ambito biomedico (Medline) ha reperito 29 studi, di cui solo uno era una sperimentazione controllata randomizzata. La maggior parte degli articoli riportava singoli casi di pazienti trattati. Gli autori della revisione sono giunti alla conclusione che le evidenze sono troppo deboli per avere una certezza dell’utilità di questa pratica.

Uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine ha analizzato solo sperimentazioni controllate randomizzate (il tipo di metodo di studio che dovrebbe promettere, se non garantire, risultati più solidi) svolte tra il 1992 e il 2010. La coppettazione era sperimentata per il trattamento dei disturbi di più varia origine, dal dolore lombare all’acne, dalla dispnea all’Herpes zoster. Ebbene, anche in questo caso le conclusioni degli autori non sono state incoraggianti ,soprattutto a causa della scarsa qualità della metodologia degli studi svolti. Un’altra ricerca su circa 60 pazienti ha messo a confronto la coppettazione con un massaggio rilassante per valutare l’efficacia delle due strategie nel ridurre il dolore del tratto cervicale della colonna vertebrale. Non sono state rilevate differenze tra i due trattamenti.

Quali sono i rischi?

Se i dati clinici sull’efficacia scarseggiano, che rischi si corrono? Per Salvo Di Grazia, autore di Medbunker Le scomode verità, (un sito molto utile per orientarsi sulle vere e false terapie), “in realtà il cupping, oltre a non avere ovviamente base scientifica, può esporre ad alcuni pericoli. Rottura di vasi sanguigni, dolore, ematomi, emorragie, infezioni ed altro”.

“Se nella stragrande maggioranza dei casi il cupping prevede l’applicazione di poche coppette ‘risucchianti’” prosegue Di Grazia “in alcuni casi se ne applicano a decine, esponendo il malcapitato a rischi ancora più elevati. (…) Sono reperibili in rete immagini impressionanti, in alcune delle quali si nota addirittura la fuoriuscita di abbondante sangue dalla cute che finisce nella coppetta, spesso di vesciche o di trasudazione di liquidi, una tortura inutile e pericolosa. Questo dimostra la potenza dell’effetto ventosa che riesce addirittura a rompere i capillari e far trapassare il sangue dalla cute, ma anche la mancanza di limiti e buon senso dei ciarlatani”, sottolinea Di Grazia.

E allora? “Una revisione sistematica di studi svolti in Corea – concludono i medici anti-bufale – suggerisce che gli effetti avversi possano essere evitati affidandosi a operatori esperti e siano, comunque, di lieve entità”. Insomma, la metodica che ha conquistato i nuotatori delle Olimpiadi 2024 non convince del tutto i ‘camici bianchi’.

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