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Giorgia Meloni in Cina nel post Via della seta. “Giochiamo secondo le regole”

Proteggere i rapporti con il nostro secondo partner commerciale fuori dall’Europa, dopo gli Usa, casa di più di 1.500 imprese italiane. Impostando un post Via della Seta ma, come ha detto la premier italiana ai cinesi, “giocando secondo le regole”. O, come hanno detto i cinesi al Governo italiano, “con sincerità”. Il viaggio di Giorgia Meloni in Cina durerà fino a mercoledì, ma ha già dato indicazioni importanti su quali potrebbero essere i futuri rapporti tra i due Paesi, perlomeno nelle intenzioni dei due Governi. A partire da un ‘Piano triennale di azione’ che mette al centro dossier caldi per l’industria europea e cinese: come nel caso delle auto elettriche.

Un viaggio storico

Il viaggio di Meloni è importante per diversi motivi.

Dal punto di vista storico, segna la prima visita a Pechino di un premier italiano dal 2019, quando a partire fu Giuseppe Conte: un viaggio che portò all’adesione del Governo italiano di allora alla Via della Seta.

Un accordo che fece scalpore allora (siamo stati l’unico Paese G7 ad aderire) e che è stato abbandonato l’anno scorso, con lo scopo di continuare a fare quanto fatto dal Governo Draghi: rispostare l’Italia verso l’atlantismo dopo lo strappo verso oriente del governo allora sostenuto da Lega e Movimento 5 Stelle.

Le parole di Meloni e le frecciatine di Li Qiang

La missione è iniziata con l’incontro con il premier Li Qiang nella Grande Sala del Popolo di Pechino, cuore del potere comunista. Giorgia Meloni – che in Cina trova tempo di celebrare Marco Polo a sette secoli dalla sua morte – è stata accolta da un imponente picchetto d’onore di file e file di soldati dell’esercito della liberazione del popolo.

È nella ‘Grande Sala’ che ha chiesto di giocare “secondo le regole”, perché “se vogliamo un mercato libero, quel mercato deve essere anche equo”. Perché se l’obiettivo è “rafforzare il partenariato tra Italia e Cina”, allora “dobbiamo ragionare sui punti di forza e di debolezza, su ciò che funziona e su quello che non va, e credo che questa sia l’occasione per farlo, con l’obiettivo di rendere le nostre relazioni commerciali sempre più eque e vantaggiose”.

“Gli investimenti cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina – rimarca la premier – È un divario che mi piacerebbe fosse colmato nel modo giusto”. Il problema è il “forte squilibrio” a vantaggio dalla Cina in un interscambio salito a circa 67 miliardi di euro nel 2023, “con un ampio potenziale” ancora “inespresso” ma che deve puntare “verso un progressivo bilanciamento”.

Li Qiang, il premier cinese, richiama intanto lo “spirito della via della Seta” dopo lo strappo del governo Meloni a dicembre scorso, con il mancato rinnovo dalla Belt and Road Initiative. Eppure è chiara la volontà di ricominciare a collaborare. Oggi “inizia un nuovo capitolo”, dice Li Qiang: “Apriremo ancora di più le porte alle aziende italiane, creando un ambiente stabile e trasparente”, promette, chiedendo che le parti si trattino con “sincerità e onestà”. Il Global Times del Partito Comunista ricorda che “in un panorama politico volatile in Europa e negli Stati Uniti”, la visita di Giorgia Meloni in Cina rappresenta “una buona opportunità per iniettare stabilità, promuovere la cooperazione e risolvere le differenze, non solo tra la Cina e l’Italia ma anche tra la Cina e l’Europa”.

Tuttavia, avverte il quotidiano, “il governo italiano deve dimostrare una sufficiente sincerità nel cooperare con la Cina dopo che si è ritirata dalla Via della Seta e nel gestire in modo efficace le differenze, in particolare nei colloqui sui dazi alle auto elettriche”.

Cosa sappiamo del ‘piano triennale d’azione’

L’accordo al centro della missione di Meloni in Cina, accompagnata dalla imprese italiane e celebrata da Confindustria, è il Piano triennale d’azione firmato per rilanciare la cooperazione tra Italia e Cina dopo la fine (per l’Italia) della Bri, la Belt and Road Initiative (la Via della Seta).

Il piano, i cui dettagli non sono ancora stati resi noti, è un ‘restyling’ del partenariato strategico del 2004 e prevede la sigla di sei intese, tra memorandum e protocolli.

Al centro del capitolo industria c’è il dossier su auto elettriche e rinnovabili, che assume particolare rilevanza alla luce dell’intesa tra Stellantis e i cinesi di Leapmotor.

Tra gli altri ambiti di comune interesse ci sono commercio, investimenti, tutela della proprietà intellettuale e delle indicazioni geografiche, agricoltura e sicurezza alimentare, ricerca e formazione, ambiente, cultura e turismo, contrasto della criminalità organizzata.

L’accordo sulle auto elettriche e gli altri punti

L’intesa sulle macchine elettriche ma anche sulle rinnovabili rientra nel Memorandum di Collaborazione Industriale. Ma non è l’unico punto al centro della firma tra i due Paesi:

  • L’intesa su auto elettriche e rinnovabili, fra Mimit e ministero dell’Industria della Repubblica Popolare Cinese, è incentrata sul rafforzamento della cooperazione nel settore industriale. Prevede in particolare scambi di visite, maggiore condivisione di informazioni sulle rispettive politiche, regolamenti e standard tecnici, organizzazione di conferenze congiunte e reciproco sostegno alle aziende.
  • Siglato poi il Protocollo d’intesa in materia di Indicazioni Geografiche dei prodotti agricoli e alimentari. Il testo è volto a favorire il dialogo fra Masaf e Amministrazione Nazionale cinese della Proprietà Intellettuale (Cnipa) sugli aspetti regolatori delle Iigg, tramite lo scambio di informazioni, la pubblicazione dei rispettivi elenchi di Iigg e l’organizzazione di eventi e attività formative.
  • Altro Protocollo d’intesa riguarda la collaborazione bilaterale in materia di Indicazioni geografiche. L’intesa punta a favorire la cooperazione fra il Masaf e amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato sul contrasto alla contraffazione nel settore delle Iigg, tramite uno scambio di informazioni sui rispettivi quadri normativi, supportato dall’organizzazione di conferenze e attività formative.
  • C’è poi il programma esecutivo di Cooperazione nell’ambito dell’istruzione (2024-2027). Il testo delinea un programma esecutivo fra Maeci e ministero dell’Istruzione cinese in tema di formazione ed ampliamento della mobilità accademica.
  • Siglato anche il Piano d’Azione sulla collaborazione nel campo della regolamentazione della sicurezza alimentare. Il testo, fra ministero della Salute e amministrazione statale cinese per la Regolamentazione del Mercato (Samr), prevede lo scambio di informazioni ed esperienze per migliorare la sicurezza delle catene alimentari.
  • Infine, il memorandum per la collaborazione in materia di protezione ambientale e sviluppo sostenibile che vede un’intesa fra il Mase e il ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese. Ambisce a rafforzare la cooperazione bilaterale nei settori del cambiamento climatico, della tutela della biodiversità, dell’inquinamento e della formazione, incrementando le occasioni di dialogo e formazione e le attività congiunte.
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