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Radioterapia ‘Cenerentola’, una specialità che non piace ai giovani medici

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Pochi giorni fa circa 15.000 laureati in medicina hanno sostenuto la prova di esame per entrare nelle Scuole di Specializzazione di Area Medica. I dati degli ultimi anni indicano che, se alcune specializzazioni sono super-richieste – come Chirurgia plastica, Dermatologia, Ginecologia – altre vanno quasi deserte: è il caso di  Medicina d’urgenza, Medicina Nucleare e Radioterapia. Un problema, in prospettiva, per il mondo della sanità. A sottolinearlo è Marco Krengli, presidente dell’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica (Airo) e referente in ambito accademico della Scuola di Specializzazione in Radioterapia. Krengli, parlando con Fortune Italia, sottolinea l’importanza di rendere più appetibile questa disciplina.

Iniziamo da qualche numero: quanti sono oggi gli specialisti e quante le donne?

Il numero dei soci iscritti alla nostra Associazione è pari a 1.045 medici, di cui 413 uomini e 632 donne.

Quanto è insegnata la Radioterapia nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia?

Troppo poco. Una raccolta di informazioni fra le sedi Universitarie dove si svolge anche la formazione specialistica rileva che non tutti i corsi di Medicina e Chirurgia hanno attivato l’insegnamento della Radioterapia e non in tutte le sedi è presente un’attività di tirocinio professionalizzante, che consente allo studente di meglio comprendere le caratteristiche della disciplina. Un dato confermato da un’indagine svolta recentemente fra i medici specializzandi in Radioterapia che riporta che il 30% non aveva posto come prima opzione la Radioterapia per scarsa o nulla conoscenza della disciplina al termine del corso di laurea.

Si tratta di uno scenario che si verifica anche negli altri Paesi?

Sicuramente no. Basti pensare che ad esempio negli Stati Uniti da anni la Radioterapia è una delle specializzazioni più richieste dai giovani medici che nella maggioranza dei Paesi Europei non soffre delle criticità presenti in Italia.

Come rendere più appetibile la disciplina?

Potrei sintetizzare 3 macro buoni motivi. Il primo riguarda la natura stessa di questa disciplina. La Radioterapia è una componente fondamentale nel trattamento del cancro e c’è una crescente necessità di radioterapisti qualificati. Questo campo offre ottime prospettive di lavoro stabili e sicure e può essere molto rassicurante per un medico neolaureato all’inizio della sua carriera. C’è anche un aspetto legato alla personale soddisfazione e l’impatto positivo sui pazienti. Trattare oggi pazienti oncologici significa contribuire direttamente alla loro cura e qualità di vita, molto più che in passato e ciò può essere estremamente gratificante.Da non sottovalutare poi, l’aspetto organizzativo del nostro lavoro, che di solito non prevede turni notturni. Attraverso una buona pianificazione, la nostra attività offre spesso orari di lavoro più prevedibili rispetto ad altre specialità.

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