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Perché i Ceo narcisisti sono più inclini al rischio: i risultati della ricerca

A volte la fiducia smodata in se stessi consente ai Ceo di piegare le situazioni a loro favore. Uno studio pubblicato di recente dallo Stress Management Journal spiega come i dirigenti narcisisti inducano i loro consigli di amministrazione ad assumere comportamenti più rischiosi. 

I ricercatori hanno esaminato le trascrizioni delle riunioni dei consigli di amministrazione di 88 aziende pubbliche e di 197 amministratori delegati negli ultimi due decenni. I ricercatori hanno misurato il livello di narcisismo di un leader in base all’importanza del nome e della foto del Ceo nei comunicati stampa e nelle relazioni annuali, nonché in base all’entità della sua retribuzione rispetto a quella del membro della dirigenza con la retribuzione più alta. 

Secondo gli autori dello studio, un dirigente con un’autostima smisurata è già stato collegato in studi precedenti all’assunzione di maggiori rischi da parte della sua azienda. Per usare una metafora marittima: Se il capitano di una nave è presuntuoso, è più probabile che la nave si diriga in acque agitate. 

Ma non si tratta solo di fiducia in se stessi: il narcisismo motiva gli amministratori delegati a intraprendere azioni più rischiose per rafforzare l’alta opinione che hanno di se stessi e per superare gli ostacoli che danno loro la possibilità di ottenere maggiore attenzione. Per la loro natura egocentrica, nel prendere una decisione si concentreranno più sui potenziali guadagni che sulle perdite, hanno aggiunto gli autori, facendo riferimento ad altri studi. 

Il tono può influenzare il consiglio di amministrazione, in quanto i Ceo potrebbero usare “l’entusiasmo e la fiducia accresciuti per raccogliere il sostegno”. Gli amministratori delegati narcisisti, essendo attratti dal rischio, potrebbero minimizzare il potenziale negativo delle loro scelte. Infine, i ricercatori suggeriscono che questo tipo di leader potrebbe essere in grado di attivare il fascino se e quando necessario, utilizzando “tecniche di influenza soft per raggiungere i propri scopi”, tra cui l’adulazione o la creazione di legami.

La capacità del dirigente narcisista di influenzare il consiglio di amministrazione è tanto più potente quando è anche il presidente del consiglio, spiegano gli autori. In qualità di presidente, può esercitare la propria influenza dettando l’ordine del giorno della riunione (decidendo quindi quanto parlare dei rischi), scegliendo a quali esperti affidarsi e persino selezionando la sede, hanno aggiunto i ricercatori.

Uno dei ricercatori, Cameron J. Borgholthaus dell’Università del Wyoming, ha dichiarato in un comunicato stampa relativo allo studio: “Può essere una buona cosa, ma allo stesso tempo sono state fatte molte riforme governative per attribuire maggiori responsabilità al consiglio di amministrazione, per garantire che non venisse manipolato”.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

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