Per i trader di criptovalute esiste da tempo un’opportunità di arbitraggio nel differenziale tra il prezzo del Bitcoin nel mercato dei futures – che di solito è più rialzista – e il prezzo del mercato spot. Il problema è che sfruttare questo angolo della finanza, noto come cash-and-carry o basis trade, richiede tempo e attenzione considerevoli. Ecco perché Superstate, una società di criptovalute specializzata nella tokenizzazione dei servizi finanziari convenzionali, ha creato il suo nuovo Crypto Carry Fund che consente agli investitori facoltosi di ottenere un’esposizione agli spread nel mercato a pronti e dei futures sotto forma di un token Ethereum ERC-20.
Superstate è stata fondata da Robert Leshner, un ex banchiere molto apprezzato nel mondo delle criptovalute per aver costruito Compound, una delle prime piattaforme DeFi di maggior successo. In un’intervista a Fortune, Leshner ha dichiarato che alcuni investitori sofisticati hanno guadagnato per anni un premio di rendimento sull’opportunità di arbitraggio tra i prezzi spot e quelli futuri delle criptovalute. Ma creando un token per effettuare gli scambi, Superstate ha reso il processo più accessibile e anche più liquido, dato che gli operatori saranno in grado di scambiare i token, noti come USCC, tra loro.
Superstate ha raccolto 14 milioni di dollari alla fine dello scorso anno e ha lanciato il suo primo fondo all’inizio del 2024, offrendo versioni tokenizzate di prodotti familiari come i Buoni del Tesoro. Il nuovo fondo Crypto Carry investirà principalmente in opportunità di arbitraggio su Bitcoin ed Ethereum ma, nei periodi in cui lo spread non rappresenta un problema, metterà i soldi degli investitori in T-bills e altri investimenti sicuri. A differenza degli hedge fund, non è previsto un lock-in e i rendimenti saranno disponibili su base giornaliera.
Il cofondatore di Superstate, Jim Hiltner, ha dichiarato che il nuovo fondo Superstate addebiterà ai clienti una commissione di 75 punti base, aggiungendo che si tratta di un’offerta migliore per gli investitori rispetto alla ricerca di un’esposizione al carry trade delle criptovalute attraverso gli hedge fund, che applicano il cosiddetto tasso di due e venti. Hiltner ha inoltre dichiarato che il fondo è strutturato in modo da non essere vulnerabile alle richieste di margine e che in ogni caso avrà un cuscinetto di liquidità.
Il problema principale per la maggior parte degli investitori è che il nuovo fondo è aperto solo ai cosiddetti acquirenti qualificati che possiedono un patrimonio di 5 milioni di dollari, mentre il buy-in più basso è di 100.000 dollari. I fondatori di Superstate affermano di sperare che, col tempo, le attività diventino più ampiamente accessibili, ma che, per il momento, il nuovo fondo è innovativo perché totalmente conforme alle normative statunitensi vigenti.
Nel quadro generale, SuperState è all’avanguardia di un settore in crescita dell’industria crittografica che cerca di tokenizzare gli asset convenzionali. Mentre le aziende, comprese le banche, si sono dilettate per anni con l’idea di “asset del mondo reale” sulla blockchain, sembra che l’idea stia finalmente prendendo piede con l’ingresso di Wall Street nel mondo delle criptovalute. In effetti, i giganti della finanza tradizionale si stanno dando da fare, tra cui Goldman Sachs, che ha dichiarato di voler lanciare tre progetti di tokenizzazione entro la fine dell’anno.
Leshner fa notare che il primo fondo di SuperState ha già accumulato 100 milioni di dollari di asset e che alcuni grandi nomi della finanza tradizionale si uniranno presto a un consiglio di settore recentemente lanciato e dedicato alla tokenizzazione degli asset del mondo reale.
“Stiamo ottenendo esattamente la trazione che volevamo”, afferma Leshner. “Più importante dell’AUM è il fatto che gli intermediari, come i prime broker, si stiano appassionando alle criptovalute”.
Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com
