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Elezioni Usa, lo tsunami blu da 100 mln di dollari

Donald Trump e il Comitato Nazionale Repubblicano sembravano aver guadagnato un netto vantaggio finanziario sui democratici dopo essere stati a lungo in svantaggio. Dopo il difficile dibattito fra Trump e Joe Biden il 27 giugno, il denaro si era infatti riversato nelle casse dell’ex presidente, mentre i fondi democratici languivano. Secondo i documenti depositati presso il Comitato elettorale federale, alla fine di giugno la campagna pro Trump aveva a disposizione quasi 45 milioni di dollari in più rispetto a quella di Biden.

Ma ora le cose sono cambiate: dopo l’annuncio del ritiro di Biden dalla corsa alle elezioni Usa con l’appoggio alla vicepresidente Kamala Harris, un’ondata di finanziamenti potrebbe aver fatto pendere la bilancia di nuovo a favore dei democratici. Lunedì pomeriggio, il sito di raccolta fondi democratico ActBlue ha riferito di aver registrato più di 100 milioni di dollari in donazioni online da quando il presidente Usa ha fatto il suo annuncio.

La sola campagna di Harris ha annunciato che, a meno di 24 ore dall’addio di Biden, aveva raccolto quasi 50 milioni di dollari per la nuova candidata. Domenica sera ActBlue ha pubblicato sui social media che quella appena archiviata era stata la più grande giornata di raccolta fondi del 2024, con 46,7 mln di dollari in 24 ore. Insomma, i piccoli finanziatori sono entusiasti della decisione di Biden e appaiono pronti ad affrontare queste elezioni.

Certo, anche il tentato di omicidio di Trump del 13 luglio ha innescato un’impennata nella raccolta fondi per i repubblicani, anche se i dati relativi al mese di luglio non saranno disponibili fino al mese prossimo.

L’ondata di donazioni seguita al ‘disco verde’ di Biden a Harris arriva proprio mentre Trump stava iniziando a guadagnare slancio. La campagna di Trump aveva annunciato di aver raccolto oltre 52 milioni di dollari in seguito al verdetto di colpevolezza nel processo. Nel secondo trimestre del 2024, Trump e i Repubblicani hanno superato Biden e i Democratici con 331 milioni di dollari a 264.

A giugno la campagna di Biden ha bruciato il 93% del denaro raccolto, rispetto al 46% della campagna di Trump. Secondo l’ultima dichiarazione della FEC, la campagna di Trump poteva contare su 128 milioni di dollari in contanti, mentre Biden aveva poco meno di 96 milioni di dollari.

La grande domanda ora è se Harris – o qualche altro candidato scelto dai democratici per essere nominato alla convention del mese prossimo – avrà accesso ai 96 milioni di dollari disponibili per Biden. Se il candidato sarà Harris, la risposta sembra essere un “sì” abbastanza semplice. Poiché era la vicepresidente, Harris e Biden condividono già un comitato elettorale, il che significa che ha accesso ai fond sesarà candidata alla presidenza o alla vicepresidenza, secondo una nota dell’ex presidente della FEC Trevor Potter .

“È molto chiaro”, ha detto al New York Times Dara Lindenbaum, attuale commissaria della FEC. “Se Kamala Harris è la candidata presidenziale democratica, potrà utilizzare tutti i soldi sul conto”.
In caso contrario, il destino dei finanziamenti di Biden è meno chiaro. La FEC limita i contributi da un candidato a un altro a 2.000 dollari per ogni elezione, ha spiegato Potter nella nota. La campagna di Biden – o meglio, quella Harris – potrebbe emettere un rimborso ai donatori o trasferire i fondi al partito democratico.

Trump, da parte sua, ha suggerito dopo l’annuncio di Biden che i Repubblicani dovrebbero essere rimborsati per i soldi che hanno già speso nella campagna contro Biden come presunto candidato. “Siamo costretti a spendere tempo e denaro per combattere il disonesto Joe Biden,  che dopo un terribile dibattito lascia la corsa”, ha detto Trump. “Ora dobbiamo ricominciare tutto da capo”.

L’articolo originale è pubblicato su Fortune.com.

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