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Covid: cosa sta succedendo in Italia e in Europa, l’analisi

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Ci risiamo: in questo caldo mese di luglio i casi di Covid-19 tornano a salire in Italia e in Europa. L’ultimo report del ministero della Salute segnala, nella settimana dall’11 al 17, 8.942 casi, contro i 5.503 della settimana precedente. Ma come dobbiamo leggere questo aumento? “Il seppur lieve rialzo dei casi di Covid, come segnalato anche dall’Oms, ci impone un attento monitoraggio”, sottolinea in un video Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.

Le priorità del Dg

Il rialzo dei casi di Covid “ci impone innanzitutto di completare l’iter approvativo del Piano pandemico. Questo significa dotarci di uno strumento che ci permetterà di non farci trovare impreparati. La seconda cosa è cominciare da subito una campagna di informazione e di raccomandazioni alle Regioni, perchè vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per proteggere i fragili. Abbiamo sempre detto – ricorda Vaia – che questo è un virus che è debole con i più forti e forte con i più deboli. Ed è ancora così. I giovani adulti e gli adulti sani, anche se dovessero essere colpiti da Covid, non hanno grandi  preoccupazioni” assicura Vaia.

Chi si deve preoccupare, allora? Si tratta delle persone che “dobbiamo assolutamente proteggere: gli immunodepressi, i pazienti oncologici, i grandi anziani. Queste persone devono essere al centro della nostra attenzione. Con una campagna rivolta a loro, per la loro difesa”, sottolinea.

I fragili

Parlando poi in un’intervista a ‘La Stampa’, Vaia ribadisce che “la stagione degli obblighi è finita”. Ma per l’autunno “è bene che anziani e fragili tornino a vaccinarsi“. Per loro, infatti,  “lo strumento della vaccinazione rimane cruciale”, evidenzia il direttore della Prevenzione. “Come ho sempre detto, però, occorre puntare sulla libera scelta del cittadino, che deve essere correttamente informato e consapevole, anche sugli eventuali eventi avversi. Senza questa fondamentale ‘alleanza’ non si va da nessuna parte, nessuna campagna potrà avere successo”.

Le previsioni

Ma dopo l’estate cosa possiamo aspettarci sul fronte Covid? “L’autunno, come l’inverno, è il periodo nel quale i virus respiratori hanno maggiore facilità di diffusione. Per questo – raccomanda Francesco Vaia – è importante arrivare a quella data preparati”. Il Dg si dice “certo che arriveranno risposte concrete ai nostri piani di prevenzione e ai progetti che abbiamo già consegnato alle autorità competenti”.

L’Europa

Intanto nella regione dell’Oms Europa, che comprende 53 Stati membri di Europa e Asia centrale, arriva qualche dato: la percentuale di pazienti con malattie respiratorie risultati positivi al test per Sars-CoV-2 è “aumentata di 5 volte nelle ultime 8 settimane”, e “il numero di ricoveri ospedalieri” di pazienti con Sars-CoV-2 “segnalati nelle ultime 4 settimane” nell’area “è del 51% più alto rispetto alle 4 settimane precedenti”, ha segnalato il direttore dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, Hans Kluge. “Continuiamo a sollecitare i nostri 53 Stati membri a restare vigili e rafforzare il monitoraggio e la segnalazione. Tenere sotto controllo l’attività di Covid è fondamentale per la preparazione alle emergenze e la salvaguardia della salute pubblica”.

L’analisi dell’epidemiologo

“È fuori discussione che i contagi Covid stanno aumentando, settimana dopo settimana, complici i concerti e i tanti eventi di questa stagione. Il virus – dice a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma – molto contagioso. Ma è importante dire che non dobbiamo allarmarci: i dati ci dicono infatti che ospedali e terapie intensive non soffrono, mentre sui decessi io non mi esprimo. È normale, nell’endemia, avere dei piccoli picchi di casi. Che coincidono con viaggi, spostamenti, turismo: insomma, in questo periodo ci sono più occasioni di contagio. L’unico presidio utile sarebbe la mascherina, ma certo è difficile consigliarla quando fuori fanno 40 gradi. Infine se è vero che i sintomi sono lievi, ricordiamo che over 80 e soggetti fragili possono risentirne: dunque in questi casi è bene usare il buonsenso”, conclude Ciccozzi.

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