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Intelligenza artificiale, ecco il testo completo della strategia Italiana

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Dopo l’arrivo dell’AI Act sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e in attesa della legge italiana sull’AI (che ha appena iniziato il suo percorso in Senato) arriva un altro tassello importante per il futuro dell’intelligenza artificiale tricolore: è stato reso pubblico il testo integrale della Strategia italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026.

I quattro pilastri della strategia

Il documento – come era già chiaro dall’executive summary trapelato nei mesi scorsi – definisce le azioni strategiche, raggruppate in quattro macroaree: Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione. La strategia propone, inoltre, un sistema di monitoraggio della sua attuazione e un’analisi del contesto regolativo.

I numeri dell’intelligenza artificiale italiana

Capire come mettere a terra mosse concrete è fondamentale per un Paese dove, secondo la stessa Strategia, “le ricadute sul tessuto produttivo e imprenditoriale restano tuttavia ancora piuttosto limitate. Solo il 15% delle piccole e medie imprese (PMI) italiane ha avviato un progetto pilota di IA nel 2022; un valore assolutamente troppo bas­so, seppure in crescita di 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente; inoltre, circa 600 sono i brevetti in AI e poco più di 350 risultano le startup di IA fonda­te a partire dal 2017, dato che ci colloca quale fanalino di coda in Europa”. Per le startup è prevista l’istituzione del famoso fondo dedicato, insieme a Cdp.

Un importante acceleratore potrebbe essere l’AI gene­rativa, il cui potenziale potrebbe portare ad aumentare il PIL italiano fino al 18,2% annuo, rappresentando una opportunità unica per rafforzare l’economia naziona­le14; infatti, ben il 78,2% delle aziende italiane prevede di utilizzare nel breve-medio periodo tecniche di IA ge­nerativa, in particolare per la ricerca di informazioni, per assistenti virtuali e chatbot, nell’efficientamento dei processi, nel supporto alla creatività e nella simula­zione e modellazione di scenari.

Tra le ricette della strategia, una maggiore collaborazione con le università, ritenute un fattore chiave per accelerare sullo sviluppo. Già oggi gli atenei si sono ritagliati un ruolo importante nello sviluppo di llm italiani, ritenuti fondamentali dal governo.

Intelligenza artificiale, a che punto sono gli Llm italiani

Chi ha scritto il testo

La strategia era tra i compiti principali del Comitato di esperti voluto dal dipartimento per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi guidato dal Sottosegretario di Stato Alessio Butti.

Un altro comitato, voluto dal Sottosegretario Barachini, è dedicato a intelligenza artificiale ed editoria: i suggerimenti di entrambi sono stati inclusi nel disegno di legge sull’AI per il quale sono appena iniziate le audizioni in Commissione al Senato.

L’obiettivo dei tredici esperti del comitato (nella foto in evidenza la presentazione dello scorso autunno) era quindi mettere a punto un piano strategico con l’obiettivo di guidare lo sviluppo dell’IA in modo responsabile e inclusivo. Coordinato da Gianluigi Greco, professore di informatica all’Università della Calabria e presidente di AIxIA, al Comitato hanno partecipato:

  • Viviana Acquaviva, astrofisica e docente al Physics Department del Cuny Nyc College of Technology e al Cuny Graduate Center;
  • Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sull’IA e professore alla Pontificia Università Gregoriana;
  • Guido Boella, Vice Rettore vicario dell’Università di Torino;
  • Marco Camisani Calzolari, divulgatore scientifico;
  • Virginio Cantoni, professore emerito presso l’Università di Pavia;
  • Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR,
  • Rita Cucchiara, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  • Agostino La Bella, professore ordinario di Ingegneria economico-gestionale presso l’Università di Roma Tor Vergata
  • Silvestro Micera, docente presso Ecole polytechnique fédérale de Lausanne
  • Giuliano Noci, professore di Strategia e Marketing al Politecnico di Milano
  • Edoardo Carlo Raffiotta, professore di Diritto costituzionale all’Università di Milano Bicocca e avvocato
  • Ranieri Razzante, professore di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio presso l’Università di Bologna e Docente di Tecniche e regole della cybersecurity presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa.

A presentare il testo integrale una nota del dipartimento per la trasformazione digitale e di Agid: l’Agenzia per l’Italia digitale è sede della segreteria tecnica del comitato e ha affiancato il Comitato nell’organizzazione delle attività e nella stesura dei documenti. Agid ha già incluso le prossime mosse per includere l’AI nella Pa nella sua strategia nazionale per l’informatica, e secondo il ddl ora in esame in Palamento sarà uno dei due enti che supervisionerà l’AI in Italia, insieme all’Acn.

Secondo la nota la strategia “è un passo cruciale per l’Italia, che mira a assumere un ruolo di primo piano in materia di IA e transizione tecnologica, anche grazie all’importante ruolo che sta svolgendo con la Presidenza del G7. Il documento riflette l’impegno del Governo nel creare un ambiente in cui l’AI possa svilupparsi in modo sicuro, etico e inclusivo, massimizzando i benefici e minimizzando i potenziali effetti avversi”.

Per Alessio Butti il testo “sta supportando l’attività del Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle politiche sull’AI”, mentre secondo Mario Nobile, Dg di Agid, “le regole e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sono cruciali per garantire un futuro sicuro e prospero. Università e mondo della ricerca italiani, al settimo posto a livello mondiale, dimostrano la nostra capacità di innovazione e le diffuse competenze, insieme alle nostre imprese altamente competitive nel mercato globale. Tutto questo rappresenta un terreno fertile per lo sviluppo dell’IA in Italia”.

Il documento Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 è consultabile sul sito del Dipartimento per la trasformazione digitale e sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

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