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Overtourism, le navi da crociera cambiano itinerario dopo le proteste

Il responsabile europeo della più grande compagnia di crociera del mondo ha avvertito che le navi potrebbero dover evitare alcune destinazioni per proteggere i passeggeri da chi protesta contro l’overtourism. Diverse città europee di recente hanno sfogato la loro frustrazione per l’aumento del numero di turisti e per l’impatto che questo aumento causa sui prezzi: dal cibo all’alloggio, nelle mete più ambite, è tutto più caro. C’è poi anche la questione ambientale. Le navi da crociera, infatti, emettono carbonio al loro passaggio. 

A Barcellona, da cui partono moltissimi passeggeri, la gente del posto ha iniziato a colpire i turisti con pistole ad acqua. Nelle isole Canarie invece, ad aprile, manifestanti hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il sovraffollamento. Lo scorso ottobre, in Francia, i passeggeri delle crociere sono stati accolti da manifestanti vestiti da orsi polari e leoni marini al momento dello sbarco, in segno di protesta per la propensione all’inquinamento del settore. Uno studio del gruppo Transport & Environment ha rilevato che le navi da crociera di lusso europee emettono una quantità di zolfo tossico pari a quella di un miliardo di automobili.

Alta marea

Visto che le proteste sono diventate sempre più ostili, la Cruise Lines International Association (CLIA) ha suggerito che potrebbe essere necessario deviare le navi per proteggere i passeggeri dalla violenza. “Prenderemo in considerazione la possibilità di adattare gli itinerari se per qualche motivo riterremo che i passeggeri potrebbero non essere trattati bene”, ha dichiarato a Reuters Marie-Caroline Laurent, direttore europeo della CLIA. 

Laurent non ha specificato quali città potrebbero essere eliminate dagli itinerari, ma è facile arrivarci dopo l’ondata di proteste in tutto il continente degli ultimi mesi. Il sindaco di Barcellona, il porto più popolare d’Europa, ha dichiarato che la città non potrà accogliere più passeggeri dei 3,5 milioni accettati nel 2023. La CLIA ha difeso la sua presenza a Barcellona, affermando che solo il 4% dei visitatori della città sono croceristi.

Venezia, che ha bandito le navi da crociera dal centro storico nel 2021 e per quest’estate ha introdotto una sorta di “tassa di soggiorno” per dissuadere o guadagnare denaro extra dai visitatori giornalieri della città. Amsterdam, invece, prevede di dimezzare il numero di crociere che possono fermarsi nel suo porto ogni anno entro il 2026 e di vietarle del tutto entro il 2035. In Grecia, la gente del posto ha iniziato a usare i droni per controllare che le nuove regole sulle sedie a sdraio vengano rispettate, nel tentativo di fermare il sovraffollamento delle spiagge del Paese.

Nonostante le lamentele per la crescente mancanza di ospitalità, l’industria croceristica mondiale è destinata a trasportare il 10,7% di passeggeri in più nel 2028 rispetto al 2023, quando 31,7 milioni di persone sono salite a bordo delle navi. 

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

Foto Getty Images

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