GILEAD
Leadership Heade
Poste Italiane
Cerca
Close this search box.

L’intelligenza artificiale può essere un alleato per Hollywood: la posizione del Ceo di Runway

Gli artisti e i registi dovrebbero accettare l’intelligenza artificiale come strumento, senza temere di rimanere senza lavoro. È stato questo il messaggio di Cristobal Valenzuela, cofondatore e amministratore delegato della startup Runway, e di Jake Aust, un produttore televisivo che ora è il responsabile dell’innovazione di Agbo, entrambi intervenuti martedì alla conferenza Brainstorm Tech di Fortune a Deer Valley, nello Utah.

“Si tratta di strumenti eccezionali per grandi artisti”, ha detto Valenzuela, riferendosi ai modelli di AI per la creazione di immagini e video che la sua azienda e altre, come OpenAI, hanno rilasciato. Valenzuela si è detto dispiaciuto di quanto sia polarizzato il dibattito sull’AI nelle arti creative. “Credo che si arrivi agli estremi. O sta distruggendo tutto ciò che conosciamo o è la cosa migliore che abbiamo mai visto nella nostra vita. Io penso che non sia niente di tutto ciò. È una via di mezzo”.

Runway è nota per i suoi modelli di intelligenza artificiale generativa da testo a immagine e da testo a video. A Brainstorm Tech, Valenzuela ha mostrato un breve video che evidenziava la rapidità con cui i modelli di Runway sono migliorati in soli due anni, con l’ultimo modello Gen 3 Alpha in grado di comporre videoclip cinematografici della durata di un minuto.

Ma l’azienda è stata citata in giudizio da artisti che sostengono che l’azienda abbia violato i loro diritti d’autore copiando le loro opere senza autorizzazione e utilizzandole per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Runway ha mantenuto un certo riserbo sui dati utilizzati per l’addestramento dei suoi modelli, dichiarando per il suo ultimo modello Gen 3 Alpha che si trattava di una mix proprietario di dati pubblici e privati.

Aust ha affermato che l’angoscia per l’impatto delle nuove tecnologie ha agitato Hollywood fin dagli albori dell’industria cinematografica: i timori per l’avvento del suono, del colore, della televisione, della produzione digitale, delle immagini generate al computer, dello streaming e ora dell’intelligenza artificiale hanno scatenato preoccupazioni altrettanto profonde. “Penso che ci siamo già passati ed è importante riconoscere che Hollywood esiste grazie alla tecnologia”, ha detto. “Non vedo l’AI come qualcosa che ucciderà Hollywood”.

Valenzuela ha esortato gli artisti a sperimentare con gli strumenti di AI, per scoprire quali sono i loro punti di forza e di debolezza, e a non scartarli a priori. Ha detto che i migliori usi della tecnologia si spingeranno verso nuove forme d’arte, paragonando l’attuale fase dell’AI ai primi giorni della fotografia, quando le persone si riferivano alle fotografie come “specchi con memoria” perché non avevano un linguaggio per descrivere la nuova forma d’arte. “Cercate di puntare su cose che non hanno un nome, che non avete mai visto prima”, ha detto.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

(L’immagine in evidenza è di Stuart Isett – Fortune).

Leadership Forum
Paideia

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.