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Vaccini, la ‘grande fuga’ post pandemia e i rischi per i bambini

vaccini

Potremmo chiamarla la ‘grande fuga’ dai vaccini, vittime (forse) del loro successo. L’impressione è che molti genitori pensino che non ce ne sia più bisogno. Mentre altri diffidano dell’immunizzazione per via di sentito dire, passaparola e bufale varie.

Sia come sia, lo scenario disegnato dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unicef nell’ultimo rapporto sulla copertura vaccinale dei bambini “è veramente preoccupante: emerge una situazione di regressione della salute, di ritorno a delle condizioni che non vedevamo da tanti anni, che mettono a rischio la vita di milioni di bambini”, afferma Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma.

Il tutto mentre in Italia, come ampiamente previsto, è stato dichiarato inammissibile dal presidente della Commissione affari sociali del Senato, Francesco Zaffini (Fdi) l’emendamento Borghi (Lega) che prevedeva lo stop all’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni, per alcuni vaccini. Un testo presentato come emendamento al dl Sanità sulle liste di attesa in discussione in Senato. A quanto apprende Adnkronos, la richiesta di Borghi è stata respinta “per estraneità di materia”.

Effetto disinformazione?

Vediamo qualche numero. Le due agenzie delle Nazioni Unite per l’anno scorso stimano 2,7 milioni di bimbi in più non vaccinati o sottovaccinati rispetto al 2019.

Nel 2023 “i livelli globali di immunizzazione infantile si sono arrestati, lasciando molti bambini senza protezione salvavita”, dicono Oms e Unicef. Come sottolinea Ricciardi all’Adnkronos Salute “la pandemia chiaramente ha aggravato questa situazione”, ma a Covid “si è aggiunta la circolazione di fake news, di informazioni false sui vaccini. Ed è paradossale che una tecnologia che ha salvato, salva e salverà milioni di bambini sia trattata in questo modo”.

Il report

Il report, che fornisce il set di dati più ampio e completo al mondo sui trend di immunizzazione contro 14 malattie, evidenzia “la necessità di continui sforzi” per recuperare e rafforzare i livelli di copertura. Per Catherine Russell, direttore esecutivo dell’Unicef, “le ultime tendenze dimostrano che in molti Paesi troppi bambini continuano a mancare” all’appello delle vaccinazioni. “Colmare il divario vaccinale richiede uno sforzo globale”, ammonisce Russel, esortando governi e autorità locali a investire sull’assistenza sanitaria di base e sulle risorse umane, per “garantire che ogni bambino venga vaccinato e che l’assistenza sanitaria complessiva sia rafforzata”.

Il numero di bimbi che nel 2023 ha ricevuto 3 dosi di vaccino contro difterite, tetano e pertosse (Dtp), che rappresenta un indicatore chiave per la copertura vaccinale globale – sottolineano le 2 agenzie Onu – si è fermato all’84% (108 milioni). Tuttavia, i bambini che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino Dtp sono aumentati da 13,9 milioni nel 2022 a 14,5 milioni nel 2023. Più della metà dei non vaccinati vive in 31 Paesi con contesti fragili o colpiti da conflitti, dove i piccoli sono particolarmente vulnerabili a malattie prevenibili per la scarsa sicurezza, il poco cibo e la mancata assistenza.

Inoltre, 6,5 milioni di bambini non hanno completato la terza dose di vaccino Dtp, necessario per ottenere la protezione dalla patologia. “Questi trend mostrano che la copertura vaccinale globale è rimasta sostanzialmente invariata dal 2022 e, cosa ancora più allarmante, non è tornata ai livelli 2019“, rilevano Oms e Unicef, chiamando in causa “interruzioni nei servizi sanitari, sfide logistiche, esitazione vaccinale e disuguaglianze nell’accesso ai servizi”.

I rischi

E allora? Se non interveniamo tempestivamente, “la situazione corre il rischio di diventare grave”, avverte ancora  Ricciardi. “Stiamo vedendo epidemie di morbillo, di pertosse. E se il trend continua vedremo riemergere malattie gravissime che pensavamo di aver controllato”.

La situazione in Europa

Se guardiamo vicino a noi, mezzo milione di bambini risulta non completamente vaccinato nel primo anno di vita, segnala l’Oms Europa. Quello europeo è un quadro a luci e ombre, rileva l’ufficio regionale dell’agenzia delle Nazioni Unite, che per il 2023 evidenzia “sia lacune sia guadagni nella copertura vaccinale”.

L’anno scorso, sempre nella regione europea, oltre 9 milioni di bimbi hanno ricevuto tutte e 3 le prime dosi chiave di vaccino contro difterite, tetano e pertosse (Dtp) nel primo anno di vita, ma mezzo milione ha mancato uno o più step. “In linea con le tendenze globali, i dati appena pubblicati mostrano un recupero solo parziale dei cali causati dalla pandemia di Covid-19 e ampie variazioni di copertura, sia tra i Paesi che fra i vaccini”. Dal rapporto emerge comunque che “tutti i 53 Paesi della regione” europea Oms, che comprende l’Europa e l’Asia centrale, nei loro programmi di immunizzazione nazionale hanno raggiunto una copertura pari o superiore al 90% per almeno un vaccino. Un altro dato positivo è che “negli ultimi anni la diffusione o l’introduzione di nuovi vaccini, inclusi quelli contro il Papillomavirus umano (Hpv) e il rotavirus, sono aumentate costantemente”.

Il caso del morbillo

In particolare, la prima dose di un vaccino contenente morbillo (Mcv1), in genere il combinato morbillo-parotite-rosolia – prosegue Oms Europa – è cresciuta di 1 punto percentuale, dal 94% nel 2022 al 95% nel 2023 (range 24-99%), ma la copertura con la seconda dose (Mcv2) ristagna al 91%. Ciò significa che l’anno scorso 500mila bambini hanno mancato la prima dose e 900mila non hanno ricevuto in tempo la seconda (e ultima).

“Questo divario – commenta l’agenzia – crea un bacino sempre crescente di bambini vulnerabili che, nonostante gli sforzi fatti in molti Paesi, hanno contribuito agli oltre 61mila casi di morbillo con 13 decessi correlati riportati nella regione nel 2023“, ricorda l’Ufficio regionale europeo dell’Oms.

Insomma, forse non è inutile ricordare che i vaccini “sono uno degli strumenti più potenti di cui disponiamo per salvare vite umane e proteggere il nostro futuro”, ricorda il direttore regionale dell’Oms per l’Eurropa, Hans Kluge.

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