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Morbillo: i casi in Italia crescono ancora. Cosa dicono gli esperti

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Non è la prima volta che diamo notizia, quest’anno, di un aumento di casi di morbillo. Ebbene, nel nostro Paese, almeno stando all’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, nei primi sei mesi del 2024 sono stati notificati ben 717 casi di morbillo, di cui 151 solo a giugno. Ma cosa sta succedendo?

Il parere dell’epidemiologo

“C’è sicuramente un aspetto da considerare, ovvero che i vaccini sono vittime del loro successo. L’incidenza di morbillo era calata molto dopo le immunizzazioni, le persone hanno pensato non ci fosse più e non hanno vaccinato i figli. Intatti l’incidenza più alta, 80 casi per milione di abitanti, la troviamo nella fascia tra 0-4 anni. Poi la curva si riabbassa e riprende tra 16-39 anni: probabilmente sono i genitori e i fratelli della fascia 0-4 anni”, dice l’epidemiologo Massimo Ciccozzi all’Adnkronos Salute. Quindi? “La vaccinazione è necessaria e non dobbiamo mai abbassare la guardia, ogni virus non controllato riprende il via”, avverte.

Le Regioni più colpite

Se guardiamo alla geografia, fra le 17 Regioni e Province autonome che hanno segnalato casi  di morbillo quest’anno, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia hanno riportato complessivamente l’81,6% dei casi, ma l’Abruzzo ha registrato l’incidenza più elevata (64,6/milione). L’89,5% dei pazienti era non vaccinato e un ulteriore 5,5% era non completamente vaccinato. Sono stati segnalati casi anche tra gli operatori sanitari (55 nel corso dei primi sei mesi dell’anno). Il 32,8% dei soggetti ha sviluppato almeno una complicanza, tra cui 91 casi di polmonite e uno di encefalite.

I timori dell’infettivologo

E allora? Allora il morbillo, secondo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, “è tornato a essere un problema nel nostro Paese: i numeri continuano a dimostrarlo. Da maggio a giugno sono cresciuti i casi e questo evidenzia che è probabile che non si fermerà e continuerà a crescere con un migliaio di casi entro fine anno. Ma è la punta dell’iceberg, perché ci sono tante diagnosi di morbillo non fatte, casi che sono scambiati per altre patologie. Siamo tornati nel 2024 ad avere a che fare con il morbillo, con un aumento di oltre 10-15 volte rispetto al 2023″.

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