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Più di 1 americano su 3 ha un secondo lavoro, ma spende subito i soldi extra

La frenesia è tornata di moda. In un recente sondaggio condotto su 2.300 persone, più di un adulto statunitense su tre (36%) ha dichiarato a Bankrate di avere un secondo lavoro, abitudine che sta diventando sempre più redditizia. Nel 2023, un’attività extra rispetto a  quella principale comportava un aumento delle entrate mensili di 810 dollari; quest’anno si sale a 891 dollari. 

Non tutti sono ugualmente coinvolti in questa pratica: gli uomini sono più attivi delle donne e i lavoratori più giovani sono più propensi a svolgere un’altra attività rispetto a quelli più anziani. (Gli stipendi degli uomini superano quelli delle donne anche nel lavoro accessorio, come accade nel mercato del lavoro primario: l’uomo guadagna in media 1.034 dollari al mese, mentre le donne in media 735 dollari). La Gen Z è in testa al gruppo: quasi la metà (48%) degli intervistati tra i 18 e i 27 anni ha dichiarato a Bankrate di svolgere un’attività secondaria. Solo un terzo della Gen X ha detto lo stesso, e meno di un boomers su quattro. 

Ted Rossman, analista senior di Bankrate, ha dichiarato a Fortune che i protagonisti dell’indagine non usano i loro lavoretti secondari per sostenere quelle che chiameremmo le loro ‘prime necessità’, ma si servono del denaro extra per acquistare beni non essenziali. Quasi il 40% degli intervistati con un’attività secondaria ha dichiarato di utilizzare almeno una parte dei propri guadagni extra per finanziare le spese discrezionali. Solo il 31% ha dichiarato di risparmiare almeno una parte del denaro guadagnato con il ‘side hustle’ (appunto il ‘lavoro secondario’). Solo 1 hustler su 5, infatti, dichiara di utilizzare i propri guadagni extra per pagare i debiti.

L’enigma delle spese non essenziali

Forse l’abitudine a spendere subito è ciò che spinge le persone a lavorare così tanto. Nel complesso, circa un terzo dei lavoratori che svolgono attività collaterali ha dichiarato a Bankrate che si aspetta di avere “sempre” bisogno di qualcosa in più per sbarcare il lunario. Ma sembrano anche riconoscere la precarietà della loro posizione: solo il 16% ha dichiarato di volere che il proprio lavoro secondario diventi la principale fonte di reddito. 

Tutti vogliono più soldi, ma gli sforzi non sono sempre stati così diffusi. Nel 2017, solo il 19% degli americani aveva un secondo lavoro, rispetto al 36% di oggi, ha dichiarato sempre  Rossman a Fortune. “Vediamo molte persone che lo fanno per necessità, sentendo di aver bisogno di un reddito extra per arrivare a fine mese”, ha detto. “Ma quest’anno la maggior parte della gente ha dichiarato di farlo per motivi personali”.

Non è sempre stato così. L’anno scorso, le spese di prima necessità sono state il primo utilizzo dei guadagni del side hustle – tra l’altro in quel periodo c’è stato un numero leggermente maggiore di lavoratori con doppia attività rispetto a quest’anno, ha sottolineato Rossman. “Si tratta di una situazione difficile”, ha aggiunto. “Anche se, in apparenza, l’economia è stata buona, mi preoccupa un po’ il fatto che così tante persone abbiano bisogno di un’attività secondaria in questo momento. Mi preoccupa per il futuro”.

Rossman ha poi considerato altre statistiche preoccupanti: la maggior parte delle famiglie vive di stipendio in stipendio, quindi mese per mese, e la maggior parte degli americani non sarebbe in grado di sostenere una spesa imprevista di 1.000 dollari. Nonostante ciò, Rossman ha detto che vorrebbe che “più persone andassero avanti, utilizzando il denaro (del side hustle) per risparmiare, investire e pagare i debiti”.

Per inquadrare il problema, Rossman ha fatto notare che la metà delle persone mantiene il saldo della carta di credito di mese in mese. Questi lavoratori, gravati da tassi d’interesse del 25% o del 30%, si trovano in una situazione nettamente diversa rispetto a coloro che pagano il conto ogni mese e raccolgono i frutti in contanti o punti hotel. “Questo può essere molto sistemico”, ha detto. “E penso che un’attività secondaria sia un ottimo modo per risolvere il problema del debito con la carta di credito”.

Ma per coloro che usano i loro guadagni per comprare scarpe nuove o fare un viaggio di lusso, il gioco vale la candela? Il bene più prezioso che gli esseri umani hanno è il loro tempo e attività secondarie, come guidare per Uber o fare consegne per DoorDash, possono richiedere diverse ore a settimana. Forse un’alternativa potrebbe essere quella di abbandonare del tutto il lavoro secondario, rinunciare alle spese e raddoppiare i risparmi e gli investimenti, una scelta particolarmente valida per i lavoratori più giovani che si dedicano maggiormente a questo tipo di attività.

“Il denaro risparmiato in anticipo diventa una montagna di denaro in seguito”, ha dichiarato a Fortune George Ball, presidente di Sanders Morris, una società di investimenti con sede a Houston, in Texas. Ball incoraggia i giovani lavoratori a risparmiare tra il 10% e il 20% dei loro guadagni per gli investimenti, anche se si sentono sotto pressione. “Se è necessario un lavoro secondario per mettere da parte tutti quei soldi da investire, ne vale la pena. Un dollaro investito oggi diventa uno stile di vita confortevole nei decenni a venire”.

Clark Bellin, presidente e Chief Investment Officer di Bellwether Wealth, con sede in Nebraska, ha detto lo stesso: è bene risparmiare fino al 10% dei propri guadagni. “Anche se all’inizio riuscite a mettere da parte solo 50 dollari al mese, è meglio che ritardare il vostro viaggio negli investimenti fino ai 30-40 anni”, ha dichiarato Bellin a Fortune. “I rendimenti degli investimenti possono essere così potenti su lunghi periodi di tempo da giustificare un lavoro secondario a vent’anni, se questo è ciò che serve per poter iniziare a investire presto”.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

Foto Getty Images

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