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I dissapori con Nike di un campione dell’NBA escluso dalla squadra per le Olimpiadi

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Velasco25 Articolo

Quando mercoledì mattina la nazionale di pallacanestro maschile degli Stati Uniti ha annunciato che Kawhi Leonard dei Los Angeles Clippers avrebbe lasciato la squadra per concentrarsi sulla prossima stagione NBA, Jaylen Brown sembrava un possibile sostituto. La guardia dei Boston Celtics gioca in una posizione simile a quella di Leonard e viene da una stagione in cui è entrato per la terza volta nella squadra All-Star, ha contribuito a condurre la sua squadra alla vittoria dell’NBA ed è stato nominato MVP delle Finals.

La scelta invece è ricaduta su un compagno di squadra di Brown, Derrick White, che si unirà a Jason Tatum e a Jrue Holiday per completare il roster dei 12 giocatori che parteciperanno alle Olimpiadi di Parigi a fine mese. Brown non è stato entusiasta della decisione ed è intervenuto sui social media poco dopo la diffusione della notizia. Ma non ha chiamato in causa il Team USA, bensì il marchio presente sulle maglie della squadra.

In un post su X nella tarda serata di mercoledì, Brown ha sfidato Nike, uno dei maggiori sponsor degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Parigi e partner di lunga data di USA Basketball, chiedendo all’azienda di abbigliamento “è questo che stiamo facendo?”.

A differenza di alcune delle più grandi star del team USA, tra cui Kevin Durant, il compagno di squadra Tatum e LeBron James – il cui contratto a vita è stimato intorno al miliardo di dollari – Brown non ha un contratto con Nike. Ha avuto un accordo con Adidas per i primi cinque anni della sua carriera e da allora non ha più firmato per un altro marchio. Nelle ultime tre stagioni, la guardia ha spesso indossato la linea Kobe Bryant di Nike, ma anche New Balance.

Nn tutti i membri della squadra statunitense fanno affari con Nike. Stephen Curry dei Golden State Warriors ha un accordo con Under Armour, mentre l’astro nascente dei Minnesota Timberwolves Anthony Edwards ha firmato questa settimana un accordo con Adidas.  Forse ancora più rilevante è il fatto che, oltre al fatto di essere un agente libero nel mercato delle scarpe, Brown ha criticato Nike in passato. 

Dopo che Kyrie Irving, il controverso playmaker dei Dallas Mavericks ed ex Celtic, nel 2022 aveva condiviso su Twitter un filmato antisemita quando militava nei Brooklyn Nets, il fondatore di Nike Phil Knight aveva detto che Irving aveva “superato il limite”. 

Brown si era quindi scagliato contro l’azienda sui social media, criticando l’etica di Nike e insinuando che il brand si stesse comportando in maniera ipocrita. Più di recente, durante il campionato di quest’anno, Brown ha punzecchiato ancora una volta l’azienda, indossando diverse scarpe di Kobe durante la stagione, senza il celebre logo della Nike.

Nel frattempo, White è reduce da quella che è stata probabilmente la sua migliore stagione in NBA da quando è entrato nella lega nel 2017. La scorsa stagione la guardia trentenne ha realizzato una media di 15 punti a partita ed è stata fondamentale per aiutare Boston a vincere il campionato. Ma Brown, che gioca in una posizione simile, ha segnato otto punti in più a partita con una percentuale di tiro più alta, quasi il 50%, ed è ampiamente considerato il secondo miglior giocatore della squadra dietro alla superstar Tatum. Ora ci sono tre membri dei Boston Celtics del 2024 nella squadra olimpica statunitense.

Nike non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte di Fortune. Dopo l’ultimo post di Brown su X, il managing director del Team USA Grant Hill ha negato che Nike abbia avuto a che fare con la decisione di scegliere White.

“La responsabilità che ho è quella di mettere insieme una squadra, una squadra che si completi a vicenda, che si adatti, che ci dia le migliori opportunità di successo”, ha detto Hill. “La responsabilità è mia“.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

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