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Invecchiamento e prevenzione in salute, il piano dell’Italia

Schillaci

Dalla cura alla prevenzione, per tutelare in maniera attiva la salute e promuovere un invecchiamento sano nel nostro Paese. A preannunciare un “cambio di paradigma” è il ministro della Salute Orazio Schillaci da Genova, durante un evento tecnico propedeutico al G7 Salute di ottobre ad Ancona, dedicato appunto all’invecchiamento attivo.

Schillaci parte dai numeri. “Oggi abbiamo un servizio sanitario prevalentemente fondato sulla cura. Solo il 5% delle risorse del Fondo sanitario è destinato alle attività di prevenzione. È mia intenzione – annuncia – aumentare la percentuale del Fondo destinato alla prevenzione. In questo modo vogliamo potenziare le politiche di prevenzione: stili di vita corretti, attività di screening, a partire da quelli oncologici”.

Le priorità al G7 Salute

Schillaci ha sottolineato come “l’invecchiamento attivo attraverso la prevenzione lungo tutto il corso della vita” sia “una delle tre priorità della presidenza italiana del G7 Salute che si svolgerà ad Ancona il prossimo ottobre. Gli scenari demografici confermano una progressiva tendenza all’aumento dell’aspettativa di vita: questa longevità, però, deve essere accompagnata da politiche volte a garantire più salute. La prevenzione rappresenta una via obbligata per tutti i sistemi sanitari, anche in ottica di una maggiore sostenibilità. Per questo vogliamo aumentare la quota di Fondo sanitario nazionale destinata alla prevenzione“.

Una società che invecchia

Nel mondo si stima che gli over 65 raggiungeranno la soglia del 16% della popolazione nel 2050 e il 24% nel 2100. In Europa saranno 26 milioni gli over 85, con mezzo milione di ultracentenari.

Nei 27 Stati dell’Ocse il 16% degli over 65 vive con gravi disabilità e il 33% con lievi disabilità.
In Italia oggi gli over 65 sono il 24% della popolazione e il trend demografico indica che nel 2050 potranno arrivare al 34%.

Un momento dell’evento

Le sfide

Gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità indicano in Italia un 28% di persone completamente sedentarie, un 10,4% di obesi e un 43% di persone alle quali è stato consigliato di perdere peso. Numeri che “indicano chiaramente la necessità di invertire il trend, incoraggiando le persone a cambiare i propri comportamenti e a essere protagoniste del proprio stato di salute. A partire dalla sana alimentazione, valorizzando le nostre tradizioni: penso agli indiscussi benefici sulla salute della dieta mediterranea, che io definisco italiana”. Ridurre il carico di malattie e disabilità è cruciale per un invecchiamento attivo e in salute. E in questa sfida l’innovazione rappresenta l’altra leva su cui agire.

Orazio Schillaci e il robot IIT

L’innovazione

A Genova l’Istituto italiano di tecnologia ha presentato per il prototipo di piede artificiale bio ispirato, un progetto unico al mondo. “L’Iit in questi anni si è contraddistinto per essere all’avanguardia nell’applicazione delle neuroscienze, della robotica e dell’intelligenza artificiale, anche al fine di garantire più anni in salute ai nostri anziani”, ha sottolineato Schillaci. Proprio dalla robotica e dalla sensoristica arrivano soluzioni per colmare il gap di anni vissuti con disabilità. Particolare attenzione sarà dedicata alle potenzialità dell’innovazione biomedica, dell’AI e della robotica per la salute di domani. Che porrà sempre di più l’accento sulla prevenzione.

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