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Presidenziali Usa, per i giganti di Wall Street Biden ha i giorni contati

La disastrosa performance del presidente Biden contro Donald Trump nel primo dibattito presidenziale ha spinto alcuni dei suoi principali sostenitori a Wall Street a chiedersi se non sia il caso di farsi da parte. Secondo il New York Times Dealbook, un gruppo di grandi finanzieri avrebbe riflettuto sulla questione durante il fine settimana, parlando con amici e colleghi del futuro di Biden.

Il potente gruppo comprendeva il Ceo di BlackRock Larry Fink, l’ex segretario al Tesoro Robert Rubin, il presidente e Coo di BlackStone Jon Gray, il Ceo di Lazard Peter Orszag, il cofondatore di Centerview Partners Blair Effron e Robert Wolf, un ex dirigente di Ubs legato all’ex presidente Obama.

Anche se hanno preferito parlare in privato piuttosto che fare una dichiarazione pubblica come altri magnati dei media e politici, la conclusione dei banchieri è stata in gran parte la stessa: i giorni del presidente come candidato democratico potrebbero essere contati. Le richieste di commento inviate da Fortune alla campagna di Biden e al Comitato nazionale democratico non hanno ricevuto risposta immediata. 

Alcuni banchieri hanno discusso di modi “eleganti” con cui Biden potrebbe ritirarsi, ma altri si sono detti preoccupati per l’impatto che un tale cambiamento avrebbe sul partito democratico in generale e sull’esito della corsa. Alcuni dirigenti hanno suggerito a DealBook che Biden non dovrebbe ritirarsi prima della convention, per non complicare la sua capacità di nominare un successore.

Altri dirigenti non sono d’accordo e sostengono che Biden dovrebbe uscire dalla corsa per dare tempo a diversi candidati di fare campagna e confrontarsi in una sorta di “mini-primarie“. Questa mossa potrebbe dare maggiore legittimità al successore e distogliere l’attenzione da Donald Trump, che sarà ufficialmente nominato candidato repubblicano alla Convention nazionale repubblicana di Milwaukee la prossima settimana. 

Mentre i banchieri hanno discusso a porte chiuse, altri grandi nomi di finanziatori e politici hanno espresso pubblicamente le loro rimostranze. Il Ceo di Netflix Reed Hastings, l’amministratore delegato di Endeavor Ari Emanuel e il presidente di Iac Barry Diller hanno chiesto a Biden di farsi da parte. L’ereditiera Abigail Disney ha dichiarato che lei e la sua famiglia ritireranno 3 mln di dollari di donazioni se Biden non dovesse farsi da parte.

Biden però si è opposto fermamente a lasciare la corsa e, in un’intervista rilasciata alla Abc la scorsa settimana, ha attribuito la colpa del suo “brutto episodio” durante il dibattito a un malore.”Non c’è alcuna indicazione di una patologia grave. Ero esausto. Non ho ascoltato il mio istinto in termini di preparazione e ho passato una brutta serata”, ha dichiarato a George Stephanopoulos della Abc. Lunedì il presidente ha ribadito le sue intenzioni di rimanere in corsa con una lettera ai Democratici del Congresso. “Gli elettori del Partito Democratico hanno votato. Mi hanno scelto come candidato del partito”, ha scritto.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

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