Nel mondo della società filtrata dagli schermi non stupiscono i risultati dell’indagine nazionale 2024 sugli stili di vita dei teenager italiani. Realizzata dal Laboratorio adolescenza e l’Istituto di ricerca lard, con il supporto di Mediatyche Srl, l’indagine è stata sottoposta ad un campione di 3427 studenti tra i 13 e i 19 anni.
I risultati confermano un trend ormai consolidato: i social più frequentati dagli adolescenti sono Instagram e TikTok, seguono YouTube e Pinterest. Ormai semi-defunto è invece Facebook, diventato la piattaforma prediletta dai Boomers.
A stupire è la crescita esponenziale di OnlyFans. Forse, però, bisognava aspettarselo; oggi il bisogno di far soldi facili sfruttando le capacità del digitale è dilagante. La versione 2.0 di TikTok senza censura è diventata negli anni il canale di riferimento per postare e guardare (chiaramente a pagamento) contenuti sessuali. Secondo l’indagine, su OnlyFans è attivo il 10% delle ragazze, una percentuale che si fa tuttavia più alta negli uomini, il 20%. Eppure, tanti sono i maschietti che giocano un ruolo solo “passivo” sulla piattaforma, rimanendo “spettatori”. Al contrario, secondo l’indagine, a farne un uso più commerciale sono le donne.
I siti più cliccati? Quelli relativi alla salute, con una predominanza di pubblico femminile (56,3% contro il 43,7% maschile) e dulcis in fundo, i siti porno con una componente maggioritaria di pubblico maschile (64,3%) ma altrettanto alta di quello femminile (42,8%), rompendo finalmente quello stigma che vede le donne escluse dalla fruizione dei siti pornografici.
A preoccupare è poi il fenomeno delle foto intime inviate al proprio partner senza considerare gli altissimi rischi che porta con sé. Il 55% delle intervistate dichiara di farlo abitualmente, il 52% invece sono i ragazzi.
Nel 2024, il sexting è diventata una pratica ormai abituale, un’abitudine quotidiana. Il rischio però qual è? Forse, che il mondo si allontani, la realtà si confonda, che le quattro mura di casa diventino un nascondiglio sicuro visto il logoramento dei rapporti inter-personali. Una cosa è certa però: l’educazione sessuale, più che sui siti porno dovrebbe essere fatta nelle scuole, dalle elementari ai licei.
