PGIM_970x250_HEADER

L’ansia aumenta la percezione del pericolo

ansia
PGIM_970x250_ARTICOLO
Velasco25 Articolo

La musica sale di tono. Pian piano, il killer si avvicina alla vittima. Ignara. E intanto cresce il timore degli spettatori. Si attende il momento in cui avverrà l’attacco. Ma l’attesa non consente di sapere quando si verificherà il tentativo di omicidio. Suspence, quindi. E soprattutto ansia. Molto ansia. Perché aspettare, sapendo che qualcosa deve accadere, ci mette a dura prova. Tanto che probabilmente, in futuro, proprio studiando questo tipo di reazioni del tutto naturali, che condividiamo anche con gli animali, si potrebbero immaginare trattamenti mirati per controllare la tensione.

Ovviamente, se patologica. Perché è l’incertezza la chiave che fa crescere l’ansia. E l’anticipazione di qualcosa che potrebbe avvenire, anzi che sappiamo che avverrà, ma senza avere contezza di quando questo, diventa un propellente per il malessere psicologico. E ci fa soffrire. Non soltanto al cinema.

A dirci che la percezione del pericolo si modifica nel tempo proprio per l’aumento dell’ansia, a parità ovviamente di rischi, è un’originale ricerca condotta dai ricercatori del Dipartimento di psicologia dell’Università della California-Davis, coordinati da Drew Fox.

Lo studio, come riporta l’ateneo, è stato pubblicato su ‘Computational Psychiatry’ e consente di far luce sui meccanismi impercettibili ma tanto, tanto importanti che determinano la paura. E, quindi, lo stato ansioso. Tutto dipende dalla sensazione di attesa che si crea. Perché avere la certezza che un particolare evento si deve verificare, ma non sapere quando, con il passare del tempo fa salire la tensione.

Ed è proprio l’incertezza che guida questo percorso, tanto da far tornare alle mente un pensiero di Alfred Hitchcock. Il noto regista disse che “non c’è terrore nel botto, solo nell’anticipazione di esso“. E, stando alla ricerca, pare proprio così. Perché quando c’è la previsione di un evento negativo e temuto, nella vita reale, possono esserci grandi differenze nella percezione del pericolo in momenti diversi, anche se la probabilità dell’evento che succede è la stessa.

“Se sai che qualcosa sta per succedere, col passare del tempo il tasso di rischio aumenta perché sai che non è successo prima – è il commento di Fox – Il tasso di rischio sarà sempre più elevato se non sai quando accadrà”. Gli studiosi, in ogni caso, hanno provato questa teoria dell’incertezza che crea ansia con un semplice esperimento. Alcuni volontari hanno ricevuto un piccolo incentivo in denaro per rimanere in un ambiente virtuale, sapendo che in un determinato momento il loro impegno sarebbe stato ripagato con una leggera scossa elettrica.

Ovviamente, i partecipanti all’indagine potevano abbandonare lo studio in qualsiasi momento. Cosa è emerso? Semplice. Il tasso di rischio piuttosto che la probabilità effettiva di subire uno shock alimenta l’ansia. La differenza, in questa equazione tutta da disegnare, la fa quindi il tasso di rischio. Più questo sale, col tempo, più sale l’ansia.

Il tutto, a detta degli esperti, probabilmente è da legarsi all’evoluzione cerebrale che sempre più ha puntato a farci concentrare appunto sul tasso di rischio di minaccia, piuttosto che su un pericolo momentaneo. L’attesa crea ansia. E il cervello si sarebbe evoluto proprio per considerare anche questo parametro. Come del resto accade anche negli animali. Magari si mettono in pericolo, ma la loro reazione allo stress è immediata, proprio perché valutano il possibile rischio.

E se lo stimolo non è troppo prolungato (altrimenti lo stress rischia di cronicizzarsi) proprio l’attesa più o meno spasmodica del rischio consente di fuggire rapidamente a un predatore. Insomma, l’incertezza nell’attesa rappresenta un meccanismo da studiare. Anche perché spiegando quanto viene accennato nello studio, forse si potrebbero trovare nuove chiavi d’accesso a problematiche neuropsicologiche molto diffuse. Ma questo è solo un futuro possibile, che non deve crearci ansia. Anche se l’incertezza è parte generativa della ricerca e del progresso scientifico.

PGIM_300x600_ARTICOLO side
PS25 Box

Leggi anche

Ultima ora

Iscriviti alla nostra Newsletter

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.