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Cosa cambia nei cieli con le nozze Ita-Lufthansa

L’Europa ha dato il via libera: le nozze tra Ita e Lufthansa ci saranno. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di “grande successo italiano, tedesco ed europeo”. Andrea Giuricin, economista ed esperto di trasporti dell’Università Milano Bicocca, ritiene che l’accordo sia partito col piede giusto. 

Professore, questa fusione è una buona notizia?
Direi proprio di sì. In questa prima fase è previsto l’acquisizione, da parte di Lufthansa, di una quota di Ita Airways del 41%, con un aumento di capitale di 325 milioni di euro. Se tutto va bene, in una seconda fase si arriverà al 100%, con un investimento che sfiora gli 830 milioni. Quindi, da un lato c’è il vantaggio del contribuente, dall’altro dei viaggiatori: Ita Airways diventerà un vettore più forte, parte di una grande famiglia europea da cui potrà trarre benefici di costo. Senza questo patto, la compagnia italiana difficilmente avrebbe resistito nel mercato europeo. E per comprenderlo bastano i dati dello scorso anno: su 163 milioni di passeggeri del mercato italiano, solo 15 milioni hanno viaggiato con Ita.

E per Lufthansa invece quali saranno i vantaggi?
Lufthansa nel corso degli ultimi decenni ha fatto diverse acquisizioni, sempre con l’intenzione di mantenere e rafforzare gli hub delle compagnie, come nel caso di Swiss.
L’accordo con Ita permetterà ai tedeschi intanto di ottenere un altro 10% di mercato e, poi, di espandersi ai mercati intercontinentali. In particolare si punta al Nord e al Sudamerica, ma anche all’Africa, tramite un piano preciso: il rafforzamento del sistema hub and spoke da Roma Fiumicino.

Come pensa si sia mossa la Commissione europea in questi mesi?
La commissione europea ha il compito di garantire la concorrenza, quindi a mio avviso alcune delle condizioni poste erano logiche. Ad esempio, gli slot di Milano Linate andavano rilasciati: Ita ne possedeva circa il 60% e con il 12% di Lufthansa davvero si sarebbe creato una sorta di monopolio. Per quanto riguarda il mercato intercontinentale, invece, la Commissione è stata più dura: lì la concorrenza c’era ed Ita era indubbiamente debole.

A proposito di mercati intercontinentali, in che posizione si trovano le compagnie europee?
Al momento, in quello che è un mercato sempre più globale, le nostre compagnie si trovano a dover fronteggiare due concorrenti molti forti: i medio-orientali, che da vent’anni a questa parte continuano ad affermarsi, e i cinesi. L’acquisizione di Ita Airways dunque rappresenta per Lufthansa un tassello importante. Forte del successo delle precedenti acquisizioni, infatti, la compagnia tedesca potrà puntare al controllo del mercato sudeuropeo e all’espansione verso quello sudamericano. Comunque, siamo solo all’inizio. 

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