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I soldi rendono antipatici? Nel caso di Sunak pare di sì

La ricchezza non rende felici ma talvolta rende antipatici. È capitato al premier britannico Rishi Sunak che potrebbe essere il primo capo di governo uscente a non essere rieletto nel proprio collegio nel voto che si tiene oggi nel Regno Unito. Sunak non è mai riuscito a costruire un feeling con gli inglesi, anzi man mano che i mesi scorrevano e i britannici osservavano il modo di parlare e di agire di questo inglese di seconda generazione, multimilionario, di famiglia indiana e fede induista, sposato con una delle più ricche ereditiere indiane, il solco tra il leader conservatore e il popolo si dilatava sempre più.

La moglie, Sunak l’ha conosciuta durante il master a Stanford, dopo aver frequentato una trafila di scuole e università blasonatissime, in modo da catapultarsi, con successo, nel mondo della finanza, da super dirigente in Goldman Sachs e da gestore di alcuni importanti fondi di investimento privati. Sunak ha accumulato una ricchezza privata stimata intorno agli 800 milioni di euro, il doppio di quella di re Carlo. Basta questo a decretarne l’antipatia? Sono i soldi a renderlo poco empatico e addirittura antipatico agli inglesi?

A ben vedere, non è il primo politico a poter contare su ingenti ricchezze: pensate a Silvio Berlusconi o a Donald Trump. Nel loro caso, la ricchezza, le ville da sogno e gli aerei privati sono stati non già un ostacolo ma un fattore “simpatizzante”, con una straordinaria carica emulativa. L’essere “billionaire”, per Berlusconi, non è mai stato un difetto ma al contrario un elemento di rivincita personale, un trofeo da esibire per dire agli altri: se io ce l’ho fatta, anche voi potete farcela, insieme possiamo riuscire.

Gli italiani – o almeno la maggioranza relativa che ha consentito al fondatore di Forza Italia di essere quattro volte presidente del Consiglio – hanno visto in lui un modello di successo, una “inspirational figure”. Berlusconi, del resto, si presentava per quello che era, senza nascondere le residenze in Sardegna o i gioielli delle signore. Donald Trump si è intitolato persino un grattacielo con arredi dorati fino al kitsch, e prima del salto in politica ha condotto uno show intitolato “The Apprentice” per insegnare a fare soldi.

Non sono dunque i guadagni stellari ad aver appannato la stella di Sunak. L’ormai ex inquilino di Downing Street è stato tradito piuttosto dalla ostinata volontà di apparire diverso da quello che è, dalle acrobazie verbali per far dimenticare i lussi e privilegi familiari. In uno degli ultimi discorsi pubblici, si è definito un “uomo da sandwich”, per dire che questo sarebbe il suo piatto preferito, ha voluto far sapere inoltre di aver avuto una infanzia difficile perché sprovvisto di un abbonamento Sky. La parabola di chi voleva a tutti i costi passare per uno della middle class (pur appartenendo a una élite miliardaria) si è infranto su un castello di bugie.

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