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Gruppo CAP e le città del futuro. L’Ad: “Lascio un’azienda con una rotta chiara”

“Lascio un’azienda che in 10 anni ha fatto più di un miliardo di euro di investimenti ed è riuscita a superare momenti difficili, con le crisi degli ultimi anni”. Così in un’intervista con Fortune Italia Alessandro Russo saluta Gruppo CAP, la ‘monoutility’ che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. “L’azienda ha una rotta chiara che potrà proseguire”, dice il manager che ha ricoperto il ruolo di Ad dal 2014.

Tra le sfide maggiori affrontate dall’Ad c’è stata proprio la creazione della nuova sede milanese del Gruppo, dove Russo e il presidente Yuri Santagostino raccontano come l’azienda si stia trasformando mentre cambia lo scenario che la circonda, dalla tecnologia all’impatto del clima. “Nell’ultimo anno in Italia ci sono stati quasi 400 episodi atmosferici di grande gravità, non era mai successo prima: dobbiamo fare i conti con questa nuova realtà”. Grazie a un finanziamento del Pnrr insieme alla Città metropolitana di Milano il Gruppo sta lavorando al progetto ‘Città Spugna’, che ha l’obiettivo di realizzare 90 progetti in 32 Comuni (totale da 50 mln di euro) “per territori più resilienti, in maniera che il terreno venga de-impermeabilizzato, evitando allagamenti”, dice il presidente.

Tra le altre iniziative degli ultimi anni, “abbiamo poi creato un centro ricerche, lanciato il progetto BioPiattaforma, attivato l’idea che il gestore del servizio idrico si possa occupare anche di sinergia con il mondo dei rifiuti e dell’energia. Cose tangibili che lascio anche con un po’ di nostalgia”, racconta Russo.

Il numero più importante del Gruppo è mille, continua, “cioè il numero di persone che lavorano in azienda. Ma i conti del 2023 recitano anche 110 mln di euro alla voce Ebitda del 2023, il 20% in più in un anno, con più di 400 mln di ricavi e investimenti sopra i 100 mln per il quinto anno consecutivo, “che è uno standard particolarmente elevato”.

Cambiano anche le competenze delle aziende del settore, con la tecnologia sempre più centrale. Un finanziamento da 50 mln di euro per ridurre le perdite idriche sarà speso per 40 mln su tecnologie, analisi predittiva, telecontrollo, il che fa capire come le professionalità a servizio di progetti simili siano diverse per caratteristiche rispetto a quelle tradizionali del mondo infrastrutturale, racconta Russo.

Se deve immaginare Milano tra qualche anno, che Milano sarà? Una città metropolitana che cambierà molto, fino alle persone stesse e ai “loro stili di consumo”, dice Russo. Intanto, sistemi flessibili e un’ingegneria urbanistica diversa rispetto a quella del passato, “ripensando le città”. Bisogna avere il “coraggio” di dire che cose del genere si avverano solo “realizzando opere, non acquistando impianti di qualcun altro. Per cambiare serve qualcosa di nuovo”.

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