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Farmaci falsi e trappole in Rete, ecco gli annunci che ci ingannano

farmaci

Occhio agli errori nelle descrizioni: quando ci troviamo ad acquistare farmaci online, è il caso di aguzzare vista e ingegno. E questo perchè, se è più facile identificare correttamente gli annunci legittimi (capita il 63% delle volte), è decisamente più difficile riconoscere i farmaci illegali (solo il 43% delle volte in Italia e il 42% in Spagna).

A confermarlo, accendo i riflettori sui rischi legati ai medicinali contraffatti, è un progetto dal nome evocativo: Capsule, condotto dal Centro di Ricerca Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e il contributo del Center for Anti-Counterfeiting and Product Protection  della Michigan State University.

I risultati

Lo studio, condotto nel gennaio 2024, ha coinvolto un campione di utenti regolari di Internet in Italia e Spagna, consapevoli della possibilità di acquistare farmaci in Rete ed esposti ad annunci online o che hanno acquistato almeno un farmaco online. Dati alla mano, solo la metà (53%) degli annunci online di farmaci viene correttamente classificata come lecita, o illecita. 

A influenzare la valutazione sono soprattutto l’assenza di un’etichetta di certificazione del ministero della Salute, la mancanza della descrizione del farmaco o la presenza, appunto, di errori nella descrizione.

“Considerato l’aumento degli acquisti di farmaci online”, commenta Marco Dugato, ricercatore di Transcrime, “le difficoltà dei consumatori nell’identificare gli annunci illeciti sottolineano, da un lato, l’importanza di campagne di sensibilizzazione mirate e, dall’altro, la necessità di un maggiore controllo sulla legittimità degli annunci e dei canali di vendita, per ridurre il rischio di diffusione di farmaci substandard o contraffatti”.

Le trappole

Non tutti sanno che – in Italia ma anche in Soagna – le vendite di farmaci online sono limitate ai medicinali senza prescrizione medica (73% in Italia e 66% in Spagna).

In particolare, i più anziani hanno mostrato una minore capacità di riconoscere annunci illeciti, mentre i giovani hanno minor fiducia nei farmacisti e nei medici e una maggiore propensione, piuttosto, ad affidarsi a Internet per ricercare informazioni sanitarie.

E ancora, solo un terzo del campione ha distinto correttamente tra integratori alimentari e medicinali, mentre più della metà (58% in Italia, 52% in Spagna) si affida a Internet per reperire informazioni di natura medica e circa il 40% cerca online soluzioni specifiche o trattamenti alternativi.

La propensione allo shopping di farmaci online

L’Italia mostra un tasso più elevato di acquisti online (69%) di medicinali rispetto alla Spagna (52%), e nel nostro Paese i più gettonati sono stati i farmaci per l’influenza, seguiti da prodotti contro dolori cronici e colesterolo.

“Questa collaborazione con Transcrime dà continuità a un’attività sui farmaci online che Aifa porta avanti da quasi vent’anni”, sottolinea Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio Qualità dei prodotti e contrasto al crimine farmaceutico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Propio “la capacità delle eccellenze nazionali di fare sistema in importanti iniziative internazionali” è, dice Di Giorgio, un elemento chiave nella definizione delle strategie di contrasto al crimine farmaceutico.

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