I risultati sono arrivati e Suni Lee si sta dirigendo a Parigi per le Olimpiadi del 2024 come una delle cinque donne, tra cui la ginnasta più decorata Simone Biles, che si sono qualificate per la squadra femminile di ginnastica degli Stati Uniti.
Lee, 21 anni, originaria del Minnesota, è diventata famosa alle Olimpiadi di Tokyo quando ha portato a casa la medaglia d’oro nell’all-around individuale e ha contribuito a far vincere l’argento alla sua squadra.
Tuttavia, la strada verso Parigi non è stata facile per Lee, che questa settimana ha definito, su TODAY, “assolutamente folle” marciare verso la sua seconda Olimpiade in rappresentanza degli USA. Con i recenti problemi di salute e la pressione per le prestazioni, Lee sa fin troppo bene che il raggiungimento del successo va ben oltre il solo allenamento fisico. Per calmare i nervi e acquisire fiducia, si affida quindi a un rituale mentale quotidiano, che comprende la stesura di un diario di quattro o cinque pagine prima di ogni gara.
“Mi sento molto in sintonia con questo momento”, dice Lee a Fortune a proposito del suo problema con il nervosismo nei giorni della gare. Di recente ha stretto una partnership con il gigante farmaceutico Eli Lilly and Company, sponsor del team USA per la salute. “Mi piace scrivere parole chiave – racconta – cercare di ricordare il mio perché, concentrarmi sulle cose cose semplici. Parlo con me stessa e mi sforzo di respirare, ma è faticoso quando gareggio”.
L’anno scorso a Lee è stata diagnosticata una malattia renale incurabile che l’ha costretta a una pausa dagli allenamenti. Tuttavia, non ha perso di vista le Olimpiadi e ha lavorato con il suo team medico per rimettersi in gioco. In un post su Instagram, l’atleta racconta di quel passaggio come più di un semplice ritorno alla ginnastica d’élite: “Ho dimostrato a me stessa che posso superare le difficoltà e spero di essere d’esempio perché anche gli altri non lascino che i momenti bui della vita impediscano di inseguire dei sogni”.
Da allora, ricordarsi di respirare e rilassarsi è diventato parte integrante della sua routine di allenamento. La mindfulness aiuta anche a rafforzare il cervello e a sintonizzare la mente per le prestazioni. È una pratica raccomandata anche dal miliardario Brad Jacobs e dal CEO di Starbucks Laxman Narasimhan per ottimizzare le prestazioni e combattere il burnout.
10 parole
Lee, prima di gareggiare, ripete come un mantra una frase di 10 parole: “Niente di più, niente di meno, la tua normalità è abbastanza”.
È un pensiero a cui si è affidata durante le gare e gli allenamenti più intensi. “È molto importante per me – dice – perché so che quando ero più giovane il contesto della ginnastica non era così positivo come ora”. Poi aggiunge che bisogna accettare di affrontare più fallimenti che successi.
Ritagliarsi del tempo per la preparazione mentale ha contribuito a rafforzare la fiducia in se stessa di Lee, che ricorda di essere stata messa a dura prova, durante le competizioni, dai problemi di salute. “Mi guardavo sempre come per dire: Oh, mio Dio, si vede il mio eczema’, oppure, Sembro davvero forte in questo momento?”, dice. Lee spera così di destigmatizzare le condizioni di salute parlandone e di diventare un modello per gli atleti più giovani, affinché ritrovino la fiducia in loro stessi. “La fiducia è stata la cosa più importante quella nel mio corpo e, in generale, quella in me stessa quando si tratta di ginnastica”, spiega. Lee ama anche prendersi qualche giorno libero per avere cura di sé: un po’ di riposo, un bagno, un giro di shopping, il suo piatto preferito, per poi concludere la serata guardando qualcosa di rilassante su Netflix.
L’articolo originale è disponibile su Fortune.com
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