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Trump 2.0 si presenta al mondo come il nuovo Ronald Reagan

Nel dibattito presidenziale di giovedì contro il presidente Joe Biden, l’ex presidente Donald Trump non ha esitato a citare il predecessore Ronald Reagan.

Trump non ha perso tempo e ha tirato in ballo Reagan, amato da quasi tutti i repubblicani della vecchia scuola e non solo, per far valere le sue ragioni sull’aborto. Il richiamo più significativo a “Morning in America” è stato il breve, e non così sorprendente, profilo dell’agenda economica dell’ex presidente.

L’economia, e soprattutto l’inflazione, è stato il primo argomento affrontato dai conduttori della CNN Jake Tapper e Dana Bash durante il dibattito. Nelle battute iniziali dell’incontro, Trump ha ripetutamente martellato l’economia del presidente Joe Biden e ha invitato gli spettatori a ricordare gli anni pre-pandemia del suo mandato.

Inflazione e tagli alle tasse

Trump ha fatto ripetutamente riferimento al suo primo mandato come “la più grande economia nella storia del nostro Paese”, ricordando la bassa inflazione, ma questo avveniva prima della pandemia. Trump ha detto che la sua amministrazione ha speso i soldi necessari per non far cadere l’economia in un’altra recessione, ricordando la Grande Depressione.

Incalzato da Biden sulla natura sbilanciata dei suoi tagli fiscali del 2017, che hanno conferito ampi risparmi alla fetta più ricca della popolazione, Trump, dopo aver suggerito che questa era l’unica cosa che Biden aveva detto correttamente finora, ha risposto: “Ho anche realizzato il più grande taglio normativo della storia, ecco perché abbiamo ottenuto nuovi posti di lavoro”.

Biden, d’altro canto, ha sottolineato che Trump gli ha lasciato un’economia in “caduta libera”, prima di rimetterla in sesto; ovviamente, Trump ha controbattuto dicendo che Biden ha ereditato un’inflazione quasi inesistente. (Gli americani citano costantemente l’inflazione come il problema principale del Paese). Inoltre, le preoccupazioni per l’inflazione hanno recentemente portato l’ottimismo degli imprenditori al punto più basso degli ultimi dieci anni).

Il programma di Trump per il secondo mandato rispecchia fedelmente quello del primo: più tagli alle tasse, ampia deregolamentazione e aumento della produzione di energia. Durante il suo primo mandato, la formula Trump, pur aggiungendo più di 8.000 miliardi di dollari al debito degli Stati Uniti, alla fine ha portato a un basso tasso di disoccupazione e a una discreta crescita dei salari, oltre che un’inflazione controllata che gli Stati Uniti non godevano dagli anni ’90.

“Vuole aumentare le vostre tasse di quattro volte. Vuole aumentare le tasse di tutti di quattro volte”, ha detto Trump, aggiungendo: “Quando abbiamo tagliato le tasse… abbiamo avuto tutte queste aziende che hanno riportato i soldi nel nostro Paese”, un’altra esagerazione.

Ronald Reagan: Il MAGA originale

A differenza della Bidenomics, che si basa su una serie di leve per “costruire l’economia dal basso verso l’alto”, la proposta di Trump può trarre vantaggio dalla sua radicale semplicità. L’appello ai tagli fiscali fa leva sul generale disgusto degli americani per le tasse e la burocrazia, tutte caratteristiche che Reagan ha sfruttato brillantemente durante i suoi due mandati. Citando Reagan, l’uomo che ha coniato lo slogan “Make America Great Again”, Trump non solo ammorbidisce lo slogan MAGA, ma si allinea a uno dei presidenti più popolari della storia americana.

Reagan, che entrò in carica sulla scia di un’inflazione paralizzante, diede il via all’agenda economica trickle-down che ha dominato il GOP per i tre decenni successivi, smantellando il quadro del New Deal che ha caratterizzato gran parte del XX secolo. Regan fece approvare i più grandi tagli fiscali della storia degli Stati Uniti, stimolando contemporaneamente la crescita economica, accelerando l’aumento delle disuguaglianze e avviando la nazione verso deficit sempre più elevati in tempo di pace.

Nelle dichiarazioni conclusive, Biden ha sottolineato la necessità di un sistema fiscale equo e ha detto che continuerà a combattere l’inflazione. Trump è tornato sulle guerre, suggerendo che non sarebbero mai avvenute se fosse stato lui il presidente, mentre ha nuovamente rivendicato i suoi tagli alle tasse e alla regolamentazione – ma se sarà rieletto, renderà tutto di nuovo grande, ha detto Trump, chiudendo il dibattito.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

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