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Droga e giovani: si abbassa ancora l’età della prima volta

Droga giovani
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Velasco25 Articolo

‘Cocaina rosa’, Mdma, ketamina, cannabis. I dati del Rapporto europeo sulla droga sottolineano un trend in aumento nel 2024, con la cocaina protagonista di un vero e proprio boom: i residui nelle acque reflue comunali sono aumentati in due terzi delle città. Questo “suggerisce che, con la crescente disponibilità di cocaina, sia aumentata anche la sua distribuzione geografica e sociale”, spiegano nel report gli esperti dell’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction.

E se in alcuni Paesi europei il consumo di cocaina aumenta tra i più emarginati, in Italia preoccupa la diffusione della droga tra i più giovani, come si evince dall’ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia. L’età del primo contatto con cannabis e droghe sintetiche si è “abbassata in maniera spaventosa, tanto che ormai il 40% delle persone arrivate nell’ultimo anno in comunità ha iniziato prima dei 14 anni, senza fare grandi distinzioni fra una sostanza e l’altra”, sottolineano da San Patrignano in occasione della Giornata mondiale contro le droghe.

Dalla cannabis al crack

“Quello che vediamo in comunità è che l’uso di cannabis o il binge drinking per stordirsi è diventato un po’ più precoce rispetto a qualche anno fa – racconta a Fortune Italia Antonio Boschini, responsabile terapeutico di San Patrignano – L’età media del primo consumo è intorno ai 14 anni per le femmine e ai 15 per i maschi, questo vuol dire che c’è chi inizia a 20 e chi anche a 12 anni. Inoltre il 50% delle persone che entrano da noi, dopo l’inizio con la cannabis per 2-3 anni consuma le nuove sostanze psicoattive: ketamina, anfetamina, Mdma, allucinogeni e droghe sintetiche. Sostanze che fanno da ‘ponte’ tra l’esperienza della cannabis e, per chi va avanti, la cocaina”.

A San Patrignano ci sono persone di tutte le età, “dai 18 ai 50 anni. Ma chi arriva da noi in genere lo fa per dipendenza da cocaina, che è la droga più diffusa in questo momento in chi entra in comunità. Poi abbiamo due mondi: cocaina e crack. Derivano dalla stessa pianta – ricorda il medico – ma i contesti di consumo sono ben distinti. Ecco, se io fossi genitore di un giovane sarei terrorizzato dal crack, perchè dà dipendenza molto velocemente e le persone arrivano a fare qualsiasi cosa per procurarsi i soldi per comprarlo. Non dico che le altre droghe non siano pericolose, ma a farmi paura è l’immediatezza con cui un giovanissimo che fuma il crack arriva alla dipendenza. Molti, poi – aggiunge Boschini – passano dalla cannabis al crack, perchè questa modalità di assunzione sembra innocua”. Mentre non lo è affatto.

Il trend fra i giovani

Se sembra esserci una storia di spaccio dietro il delitto di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso in un parco del centro di Pescara, la ‘fotografia’ che arriva dalla Relazione al Parlamento presentata dal sottosegretario con delega alle politiche anti-droga, Alfredo Mantovano, è di quelle preoccupanti.

Aumenta in Italia il consumo di sostanze psicoattive tra i 15 e i 19 anni rispetto all’anno precedente: in quasi 960mila, pari a 4 studenti su 10, riferiscono di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno.

Le percentuali di studenti che riferiscono di aver assunto droga almeno una volta nel corso dell’anno sono: per la cocaina dall’1,8 al 2,2%, per gli stimolanti dal 2,1% al 2,9%, per gli allucinogeni dall’1,6% al 2% e per le nuove sostanze psicoattive dal 5,8% al 6,4%. La cannabis rimane la sostanza più usata dai giovani italiani, in calo rispetto al 2022 (22,2% contro il 23,7%).

Cocaina rosa e nuove droghe

Parliamo di un business flessibile, che si adatta e sviluppa sempre nuovi prodotti: la ketamina può essere aggiunta anche ad altre miscele, tra cui polveri e compresse di Mdma. Il Rapporto europeo analizza in particolare miscele vendute come ‘cocaina rosa’, dal colore brillante e caratteristico, che possono contenere ketamina. “Per molti aspetti, la cocaina rosa è un esempio di un marketing più sofisticato verso i consumatori, che probabilmente hanno una conoscenza molto limitata delle sostanze chimiche che consumano davvero”, dicono dall’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction.

L’allarme fentanyl

Tornando all’Italia, il 2023 è stato caratterizzato da 25 allerte diramate dal Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa). I due alert di grado più elevato hanno riguardato la diffusione del fentanyl, oppioide sintetico con una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina, e di xilazina, potente sedativo impiegato in veterinaria, usata nel mercato illegale come adulterante.

A fronte della diffusione dei consumi fra i giovanissimi, nella Penisola sono cresciute anche le operazioni antidroga e i sequestri da parte delle forze di polizia (rispettivamente, +6% e +17%), con 89 tonnellate di sostanze stupefacenti confiscate in Italia e nelle acque internazionali limitrofe.

Assieme all’aumento dei consumi, l’ultima Relazione al Parlamento sottolinea il coinvolgimento dei minorenni nella produzione, nel traffico e nella detenzione illecita di sostanze stupefacenti: il numero degli under 18 denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati penali legati alla droga è aumentato del 10%.

Nell’ultimo anno poi, presso i Servizi pubblici e privati (SerD) dedicati alla prevenzione, al trattamento e alla riabilitazione delle dipendenze sono stati trattati 132.200 pazienti, una parte dei quali ha seguito anche un percorso di cura e riabilitazione. Anche i pazienti arrivati nei Pronto Soccorso per cause legate alla droga, 8.596 in tutto, sono cresciuti (del 5% rispetto al 2022), e il 12% ha richiesto un ricovero.

La sfida

L’uso di sostanze appare “ormai normalizzato, inteso dai più giovani come una moda, sdoganato da quel mondo adulto che dovrebbe dare l’esempio. Serve invece una maggiore presa di coscienza da parte di genitori e di tutta la comunità educante, proponendo ai giovani progetti di prevenzione che li possano far riflettere sulle possibili conseguenze di scelte sbagliate”, sottolineano da San Patrignano, invitando ad aumentare gli sforzi sul fronte della prevenzione. “Deve essere questa la prima risposta al problema, perché i giovani possano tornare a un divertimento che non sia sballo e smettano di cercare nelle sostanze una risposta ai dubbi e alle sofferenze della loro età”.

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