I fondi da 50 mld all’Ucraina, ma anche l’accordo bilaterale tra il Paese e gli Usa e l’appello verso la Cina: i risultati raggiunti finora dal vertice pugliese dei potenti del mondo rappresentano una “manifestazione di compattezza dell’Occidente”. Lo dice l’ambasciatore Giampiero Massolo, già direttore del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e già presidente dell’Ispi, l’istituto per gli studi di politica internazionale, oggi presidente di Mundys. Dal vertice del G7 in Puglia commenta con Fortune Italia i temi più caldi al centro dei giorni di incontri tra i leader mondiali.
“La prima giornata si è conclusa molto bene. C’è stato l’accordo a sostegno dell’Ucraina sull’uso dei proventi dei fondi russi congelati per un prestito entro l’anno all’Ucraina da 50 mld di dollari, una manifestazione di compattezza dell’occidente e di sostegno all’Ucraina in un momento in cui il supporto a questo Paese è determinante. A questo si è unito l’accordo Usa-Ucraina e l’estensione del regime sanzionatorio che mette in difficoltà la Russia. Un risultato politico importante”.
Da sottolineare, secondo Massolo, il tema Africa, sul quale la presidenza italiana aveva molto investito “per dare una dimensione più globale al piano Mattei. Questo è stato ottenuto in diversi modi”. Massolo segnala “un’iniziativa energetica per la crescita dell’Africa, con una sessione importante per il partenariato per le infrastrutture. Un’iniziativa approvata già due anni fa nel G7 ma ora collegata con la logica del piano Mattei: ‘cresciamo insieme’. Un risultato importante è stato il coinvolgimento di multinazionali che sono chiamate a assumere la loro parte di responsabilità per la promozione per lo sviluppo del continente”.
Che impatto sta avendo la presenza del Papa (che ha ‘rimproverato l’Occidente dicendo che si sta perdendo il ‘senso dell’umano’)? Secondo Massolo l’intervento ha dato un “denominatore comune agli sforzi per evitare che l’AI abbia conseguenze nefaste e questo denominatore è mettere l’uomo al centro. Su questo credo che ci possa essere un ampio consenso”.
Massolo dice inoltre che “è stato importante l’allargamento del G7, che non pretende di essere il governo del mondo ma è il principale foro di coordinamento occidentale. L’idea di compiere pezzi di strada insieme con altre potenze su obiettivi comuni è importante. Un G7 che si apre all’esterno è anche un atto di realismo, un metodo efficace per risolvere i problemi del mondo”.
Il G7 e l’appello alla Cina
Mentre il G7 si apre, su Cina e Russia va fatto un discorso a parte. È possibile che dal vertice emerga una quadra nei rapporti con questi due Paesi? “Cina e Russia non si riconoscono nell’ordine mondiale liberale e non ritengono che i loro interessi siano serviti da questo tipo di ordine: cercano di crearne di alternativi, da quello basato sulla potenza e aggressione di Putin a quello che un giorno potrebbe essere a immagine e somiglianza della Cina. Pechino soprattutto rappresenta da questo punto di vista una pesantissima concorrenza per l’Occidente, con una sovracapacità produttiva che si scarica sui nostri mercati”.
La reazione dei dazi, dice Massolo, “è comprensibile, ma a questo serve il G7: bisogna coordinarsi tra le due sponde dell’Atlantico per evitare che poi per fare la guerra alla Cina si finisca a farci concorrenza tra di noi. La Cina è stata all’ordine del giorno per questo e ha consentito a Usa ed Europa di coordinarsi. Dal punto di vista politico il G7 ha stigmatizzato il ruolo della Cina in appoggio alla Russia nella guerra e questa è stata un’ulteriore testimonianza di compattezza occidentale”.
È emerso infatti un appello per l’interruzione del sostegno a Putin. Con quali speranze? Secondo Massolo “la Cina sa bene che andare oltre appoggiando in maniera indiscriminata una guerra di aggressione rischierebbe di creare instabilità. A loro conviene una divisione tra Paesi occidentali ma non una instabilità prolungata, perché lavora su tempi lunghi per creare un ordine mondiale diverso dal nostro. Vediamo se darà ascolto in questa chiave all’appello”.
L’accordo Usa-Ucraina e le elezioni
Parlando del lungo periodo, è importante anche l’accordo decennale trovato da Biden sul sostegno all’Ucraina, “perché tutta l’azione in corso in questo momento della comunità internazionale e dell’occidente è tesa a dare stabilità al flusso di aiuti in Ucraina, che si tratti di aiuti finanziari o scongelamento del credito, che si tratti di forniture militari attraverso il vertice Nato a luglio negli Usa. Le amministrazioni possono cambiare orientamento, ma è importante che gi accordi ci siano”, spiega l’ambasciatore, spiegando che non è facile eventualmente uscirne.
L’importanza dello scherpa
In Puglia i dossier del G7 sono in mano allo ‘sherpa’ Elisabetta Belloni, capo del Dis, per la quale si mormora un ruolo da Commissario europeo. Massolo spiega che “il lavoro dello sherpa, e io ne so qualcosa avendolo fatto nel G8 dell’Aquila e in alcuni altri G20, è quello di preparare i documenti, fare in modo che quando i capi si siedono al tavolo i documenti si siano già chiusi in modo da consentire ai leader di parlare liberamente non preoccupandosi di emendare questo o quel documento. Insomma prevenire possibili criticità evitando che aumentino, un ruolo impegnativo e delicato”.