Racconteranno la Puglia in tutte le sue sfumature i piatti sulla tavola del G7 2024. A Meloni, Macron e agli altri capi di Stato e di governo le portate saranno servite nelle creazioni originali di Vincenzo Del Monaco, artista della ceramica originario di Grottaglie, in provincia di Taranto.
“La mia famiglia si occupa di artigianato ceramico da cinque generazioni”, ricorda con orgoglio Del Monaco, che ha curato anche l’allestimento della sala del Resort di Borgo Egnazia dove avrà luogo il vertice dal 13 al 15 giugno. La sala principale, un ampio ipogeo al cui centro è stato allestito il tavolo ovale che ospiterà i lavori, sarà impreziosita dalle opere in ceramica che “sintetizzano alcune delle icone del nostro territorio: la pigna, la bambola e l’uomo a cavallo”.

Due stili diversi ma complementari contraddistinguono invece il servizio dei piatti di portata in gres e porcellana. Da una parte, la proposta di “una Puglia materica, quasi primitiva, rurale. E poi c’è una linea di piatti che tende al barocco. Due anime diverse che raccontano la storia del nostro territorio: una terra contadina che ha trovato il suo splendore barocco con la socialità nobiliare del periodo borbonico, quando famiglie e corporazioni diedero vita alle masserie e ai palazzi più importanti. Un patrimonio artistico che nasce dall’avvicinamento della nobiltà alla nostra cultura contadina, di cui Lecce rappresenta l’espressione più compiuta”.
Due secoli di vita intercorrono fra gli albori della bottega del Monaco, quando il trisavolo di Vincenzo modellò l’argilla per la prima volta, fino alle originalissime creazioni da cui mangeranno il Papa e i più grandi leader del pianeta. “Sono andato a bottega sin da piccolo, frequentandola con spirito rinascimentale, in modo assiduo, costante, soprattutto durante i mesi estivi”, racconta del Monaco.
Dalla bottega di famiglia si allontana per proseguire la sua formazione, con gli studi di Architettura alla Sapienza. Da lì esperienze in realtà importanti, come quella nello studio di Massimiliano Fuksas. “Ho scelto di unire le pratiche dell’architettura contemporanea all’artigianato”, spiega del Monaco. “Il risultato sono progetti innovativi, sculture per spazi pubblici e privati”.
Ma è l’incontro con lo chef Andrea Berton, in Puglia, a inaugurare il filone della mise en place per la ristorazione gourmet. “L’idea è quella di realizzare piatti con un’identità ricercata, che rispecchino l’Italia e il nostro territorio”. Quindi il progetto del Due Camini dello chef Domingo Schingaro, che arriva a ottenere l’agognata stella Michelin. Fino ai piatti per il G7. Un viaggio che ha portato un architetto a disegnare piatti d’autore, con un unico filo conduttore: il racconto sfaccettato e originale della sua terra d’origine.