Starbucks vuole rendere la sua colazione un po’ più conveniente. Il gigante del caffè si unisce al carrozzone delle catene di fast food che cercano di attirare i clienti con offerte che consentono di abbinare un tè o un caffè ad alcuni dei prodotti base del bar, come un croissant al burro o un panino, per soli 5-6 dollari. Il nuovo accordo è uno dei tanti stipulati dalle catene di fast food schiacciate dall’aumento dei costi dei generi alimentari e dall’inflazione, che a loro volta hanno eroso il potere d’acquisto dei consumatori.
La misura è stata adottata dopo che Starbucks ha riportato un secondo trimestre “deludente”, secondo le parole dello stesso Ceo Laxman Narasimhan. Nell’ultimo rapporto sugli utili, la catena ha dichiarato di aver faticato a soddisfare la domanda dei consumatori negli Stati Uniti e in Cina, mentre l’impatto finanziario dei boicottaggi (in particolare in Medio Oriente), delle organizzazioni sindacali dei baristi hanno appesantito la catena.
Il fatturato netto è sceso a 8,6 mld di dollari (-2%) e le vendite globali a parità di negozi sono diminuite del 4%. Secondo il rapporto, le vendite in Nord America, uno dei mercati principali, sono calate del 3%. Nella call di presentazione dei risultati, Narasimhan ha dichiarato che i risultati di questo trimestre “non riflettono la potenza del nostro marchio”, ma sono piuttosto il risultato di un “ambiente operativo molto complesso”.
Sebbene il bundling sia una pratica consolidata per diverse catene di fast food – si pensi alle combinazioni di hamburger, patatine e bevande offerte da McDonald’s e Wendy’s – l’accordo è una mossa piuttosto rara per Starbucks, che invece si concentra spesso sulla qualità e sull’introduzione di nuove linee di prodotti come strategia di marketing.
A gennaio, ad esempio, Starbucks ha lanciato il suo ‘Oleato’, un caffè infuso di olio d’oliva con un’influenza mediterranea; a marzo invece, ha aggiunto gli aromi floreali della lavanda per i caffè macchiati del menu. Ha anche introdotto una nuova bevanda estiva, con perle di lampone e una base di latte di cocco, ispirata al bubble tea.
Sebbene Starbucks, come molte catene di fast food, debba far fronte a un’inflazione elevata, sta chiaramente sperimentando una strategia simile a quella recentemente implementata da McDonald’s, Wendy’s e Burger King, che hanno reintrodotto offerte da 5 dollari o altre occasioni a basso costo per riportare i clienti nei negozi.
A maggio, McDonald’s ha promesso di lanciare una campagna promozionale di quattro settimane con un pasto a 5 dollari. Poco dopo, Wendy’s ha annunciato un’offerta rivale di 3 dollari per la colazione e, alla fine di maggio, Burger King ha seguito l’esempio, con un’offerta da 5 dollari. Il nuovo menu di Starbucks è un’offerta limitata nel tempo, disponibile solo nei punti vendita e non per il servizio di consegna. I clienti che desiderano personalizzare le bevande o il cibo dovranno pagare di più.
L’articolo originale è disponibile su Fortune.com