Intelligenza artificiale, biopsia liquida, vaccini anti-cancro. Dai laboratori di tutto il mondo stanno arrivando risultati incoraggianti su una varietà di nuove terapie e tecniche diagnostiche sempre più smart, che sfruttano AI e big data per intercettare il tumore con mesi (o anni) di anticipo.
È il caso di una ricerca presentata dal team della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora al meeting annuale della Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging: un nuovo approccio basato sull’intelligenza artificiale si è rivelato in grado di rilevare con precisione sei diversi tipi di tumore a partire dalla Pet. Un nuovo strumento che, dunque, potrà essere utile per valutare il rischio del singolo paziente e prevedere la risposta al trattamento.
L’analisi dell’oncologo
“È vero, siamo di fronte a una nuova era per le cure contro il tumore: sta cambiando tutto grazie alla medicina di precisione”, dice a Fortune Italia Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, da poco rientrato dal meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology di Chicago.
All’Asco l’oncologo napoletano – nonostante un brutto incidente stradale, che l’ha bloccato per mesi in ospedale – ha presentato i risultati delle sue più recenti ricerche, accolto dal lunghissimo applauso dei colleghi di tutto il mondo. “Ci tenevo davvero a condividere quanto emerso dal nostro lavoro – confida – Un risultato per cui voglio ringraziare il professor Giancarlo De Marinis, l’ortopedico grazie al quale sono riuscito ad andare in America”.

Questione di investimenti
Varie forme di immunoterapia – che adattano il sistema immunitario del paziente per distruggere le cellule tumorali – si stanno dimostrando straordinariamente efficaci nell’allungare i tempi di sopravvivenza di alcune persone con tumori avanzati e ‘difficili’. A Chicago Ascierto ha presentato “dati preliminari, ma molto incoraggianti, su pazienti con forme di melanoma avanzato inoperabile e metastasi epatiche e cerebrali: una tripletta di immunoterapici si è dimostrata promettente, ottenendo circa il 60% di risposte”, ricorda l’oncologo.
Uno dei motivi del rapido progresso della ricerca, come segnala anche un’analisi sul ‘Financia Times’, è che questa branca della medicina è stata ben finanziata dall’industria, dai governi e dalle organizzazioni di pazienti. Quasi il 40% di tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo farmaceutico è mirato all’oncologia clinica, leader in medicina di precisione. Insomma, diagnostica e farmaci adattati alle caratteristiche dei singoli pazienti stanno diventanto sembre più una realtà.
“La medicina di precisione sta cambiando l’approccio contro il tumore: abbiamo dei bersagli molecolari che possono essere colpiti con specificità, a beneficio dei pazienti. La combinazione di alcuni di questi farmaci con l’immunoterapia dà risultati importanti”, continua Ascierto. Uno dei problemi da risolvere, però, “è legato alla tossicità dei trattamenti: ma oggi si cerca di prevederla o di mitigarla attraverso l’utilizzo di terapie combinate”.
La sfida dei costi
C’è poi la questione dei prezzi: la nuova ondata di trattamenti personalizzati non è certo alla portata di tutte le tasche. Parliamo di terapie ‘gioiello’ da oltre 100.000 euro a paziente. Le aziende farmaceutiche saranno inevitabilmente sotto pressione su questo fronte.
Il vaccino anti-tumore
Nel frattempo a Napoli, come in altri centri in tutto il mondo, sta andando avanti la sperimentazione di fase III del vaccino a mRna contro il melanoma. Ma a che punto siamo? “I dati presentati a Chicago – risponde Ascierto – hanno confermato l’efficacia della combinazione vaccino e immunoterapia (lo scopo del primo non è prevenire la malattia, ma aiutare il sistema immunitario dei pazienti a riconoscere e ad attaccare più efficacemente il tumore, ndr). La fase III è in corso, ma dovranno passare due anni prima di poter avere a disposizione i risultati”.
Le potenzialità dell’AI
Come ha sottolineato Kevin H. Leung della Johns Hopkins University, “il rilevamento e la caratterizzazione del tumore sono importanti per consentire un trattamento precoce”. E anche su questo fronte la ricerca va avanti.
Ma attenzione, “se l’intelligenza artificiale ci potrà aiutare, non dobbiamo confidare solo sull’AI, ma dobbiamo abbinarla alla capacità di intuito e alla creatività tipiche della mente umana”, conclude Ascierto.