Immaginate 442 automobili rigorosamente costruite dal 1927 al 1957 e sistemate su una griglia di partenza. I motori sono accesi, i cuori battono e si scambiano messaggi adrenalinici fra pilota e navigatore, le carrozzerie luccicano al sole e sono carrozzerie dal valore inestimabile. Mancano pochi secondi e la voglia di divorare i 2200 km che si frappongono al traguardo è sicuramente superiore alla voglia di esibire al mondo quegli autentici gioielli su ruote che fra poco attraverseranno mezza Italia, lasciandosi dietro passione, colore, lacrime e sudore. Ufficialmente viene definita “rievocazione storica”, ma mica è così. La 1000 Miglia, la cui edizione 2024 si consumerà fra martedì 11 e sabato 15 giugno, è una gara vera e propria, combattuta fino all’ultima curva dove chi vince, vince davvero (per la precisione la coppa dei vincitori è stata realizzata dall’artista olandese Sabine Marcelis: una scultura composta da due parti complementari pensate per essere autonome e destinate al pilota e al copilota).
Non essendo una gara di velocità bensì di regolarità, la 1000 Miglia si basa sul rispetto della tabella di marcia con controlli orari da attraversare nell’arco del minuto prestabilito. Sul podio quindi sale l’auto che è rimasta più vicina ai tempi stabiliti. Nessuna finzione, nessuna messa in scena, piuttosto una attenzione maniacale all’aspetto sicurezza, perché il ricordo di quella maledetta 1000 Miglia del 1957 è ancora dannatamente vivo: mentre Piero Taruffi tagliava il traguardo, dietro di lui, sul rettilineo tra Cerlongo e Guidizzolo, la macchina dello spagnolo Alfonso de Portago perdeva contatto con la strada in seguito allo scoppio di un pneumatico, rimbalzando sulla carreggiata come una palla da tennis. Persero la vita pilota e copilota più 9 persone del pubblico assiepate sul bordo della strada, fra cui cinque bambini. Una tragedia che interruppe bruscamente l’ottimismo e la ritrovata spensieratezza di un Paese fino a dieci anni prima ridotto alla fame, e che impose agli organizzatori di mandare per sempre in pensione “la corsa più bella del mondo”, come amava definirla Enzo Ferrari.
Il ritorno della 1000 Miglia
Ma un patrimonio di questa caratura non poteva restare oscurato per troppo tempo. Gli artefici del ritorno furono Beppe Lucchini, il Presidente del Musical Watch Veteran Car Club e della Scuderia Mirabella Mille Miglia, Vittorio Palazzani, Costantino Franchi, il giornalista Manuel Vigliani, Gino Danieli, incaricato di percorrere in lungo e in largo la penisola per tracciare il percorso, ed Enzo Ziletti, responsabile della conduzione finanziaria. Il gruppo ottiene dall’Automobile Club di Brescia l’autorizzazione a organizzare la rievocazione della 1000 Miglia, assumendosi ogni rischio finanziario, e per dieci anni, dal 1977 al 1987, la rievocazione storica della gara riesce ad avere cadenza biennale, per tornare invece a riempire le cronache dei giornali ogni sacrosanta primavera a partire dal 1987, seguendo regole rigidissime e applicando la stessa passione che scorreva nelle vene dei lontani ideatori. Oggi la 1000 Miglia S.r.l. è una società interamente partecipata da Automobile Club Brescia che dal 2012 organizza la rievocazione della “Freccia Rossa” (soprannome della 1000 Miglia, ndr), a cui non è cosa affatto facile partecipare. A parte una quota di iscrizione di circa 16.000 euro, tramite la quale si accede alle selezioni senza però alcuna garanzia di accoglimento (salvo la restituzione della quota in caso negativo), è prima di tutto obbligatorio possedere un “modello di vettura che abbia preso parte ad almeno un’edizione della 1000 Miglia dal 1927 al 1957”. Se poi l’auto, in base ai registri di targa e telaio, è anche un esemplare che ha corso alla 1000 Miglia storica, meglio ancora (in questa edizione 2024 le auto con hanno partecipato a una delle Mille Miglia storiche sono ben 71). La macchina deve essere poi “in condizioni originali o restaurata rispettando la configurazione originale”, come dice testualmente il regolamento d’iscrizione al Registro 1000 Miglia, altra condizione indispensabile per poter partecipare alla gara. “La 1000 Miglia è una società pubblica e il suo compito è proteggere i valori della corsa che si disputò dal 1927 e il 1957”, dichiara Alberto Piantoni, Amministratore delegato della 1000 MIglia S.r.l. “Con la comunity composta dai partecipanti e dalla macchina organizzativa di questa edizione, ancora una volta mostreremo al mondo intero le bellezze dell’Italia e i valori di una corsa che continua a restare nel cuore di migliaia di appassionati. Un ruolo fondamentale continua infatti a d essere ricoperto dal pubblico, dalla gente, senza la quale probabilmente la Mille Miglia non esisterebbe”.
La 1000 Miglia 2024
L’edizione 2024, che come dicevamo prenderà il via martedì 11 giugno, vede schierate alla partenza 442 automobili, pronte ad attraversare 7 regioni italiane (in senso antiorario come nel 2021) percorrendo 2200 km compresi nel percorso Brescia-Roma-Brescia. Saranno 33 le nazioni rappresentate, ma sarà ancora l’Italia il paese col maggior numero di concorrenti. Le Alfa Romeo saranno 50 in totale, tra cui due preziosi esemplari della collezione storica del marchio normalmente in mostra presso il Museo di Arese: la 1900 Sport Spider del 1954, e la 1900 Super Sprint del 1956. Ma ci saranno anche 48 Fiat, 20 Ferrari e 17 Bugatti, 33 Porsche, 32 Jaguar e 26 Mercedes Benz.
Le 5 Tappe
Tutto inizierà martedì 11 giugno alle 12:30 da Viale Venezia a Brescia. Uscito dalla città, il convoglio si dirigerà in Franciacorta per toccare Palazzolo, Bergamo, Novara e Vercelli. Fine tappa a Torino con chiusura in Piazza San Carlo.
Mercoledì 12, il passaggio da Acqui Terme e il Passo Faiallo fino alla vista del mar Ligure accompagneranno gli equipaggi sino al Porto Antico di Genova, Capitale Europea dello Sport 2024 e sede del primo pranzo in gara. Nel pomeriggio, gli equipaggi passeranno per La Spezia per poi fare rotta verso Massa e Viareggio, seconda città di tappa.
Giovedì 13, le prime prove di giornata si svolgeranno presso le mura di Lucca. Proseguendo verso sud, la Freccia Rossa tornerà ad affacciarsi sulla costa e, lasciata Castagneto Carducci, virerà inizialmente verso l’entroterra per poi sostare per il pranzo a Castiglione della Pescaia. Nel pomeriggio il Lago di Bolsena, il porto di Marta e Ronciglione prima dell’arrivo a Roma con il tradizionale passaggio in pedana di Via Vittorio Veneto.
Da Roma, la quarta tappa salirà fino ad Amelia, poi Orvieto e la sosta a Solomeo per il pranzo. Nel pomeriggio il convoglio costeggerà la sponda Nord del Lago Trasimeno, poi attraverserà l’appennino umbro fino a Sinalunga. Non poteva mancare Siena con Piazza del Campo, sede di un Controllo Orario. Attraversate le colline del Chianti, il convoglio raggiungerà Prato. Gli ultimi chilometri toscani renderanno omaggio alla storia della 1000 Miglia di velocità col Passo della Futa e della Raticosa; arrivo di tappa a San Lazzaro di Savena.
Sabato 15 la quinta e ultima tappa toccherà Ferrara, Villafranca di Verona e il Lago di Garda: Peschiera, Sirmione, Desenzano, la Valtenesi e infine Salò per l’ultimo Controllo Timbro della 1000 Miglia 2024 prima del traguardo finale in Viale Venezia a Brescia.
Politecnico di Milano e Cisco: il progetto 1000 MAD con la Maserati a guida autonoma
All’interno della 1000 Miglia merita un capitolo a parte l’iniziativa assunta dal Politecnico di Milano in collaborazione con il colosso informatico Cisco. Il progetto è stato battezzato “1000 Miglia Autonomous Drive” (1000 MAD) e consiste nella partecipazione alla rievocazione 2024 della Freccia Rossa di una vettura a guida autonoma, nello specifico una Maserati Gran Cabrio Folgore full electric e caratterizzata da una livrea speciale disegnata dal Centro Stile Maserati mostrata in anteprima all’unveil ufficiale tenutosi a Brescia domenica 9 giugno.
Già l’anno scorso una vettura del Tridente aveva partecipato alla gara, percorrendo circa 200 km in modalità guida autonoma. Quest’anno il passo successivo: il percorso autorizzato per la sperimentazione su strada aperta al traffico ora si estenderà per oltre 1000 km attraverso diverse tipologie di strade in tutta Italia. Un risultato reso possibile, oltre che dalla tecnologia di rete Cisco, anche grazie alla collaborazione di numerosi enti che gestiscono l’infrastruttura stradale attraversata dalla 1000 Miglia: Comuni, Province, Autostrade per l’Italia, ANAS, Veneto Strade e Astral.
“Dopo l’esordio nella 1000 Miglia 2023, quest’anno il team del Politecnico affronta la 1000 Miglia 2024 con moltissime tratte autorizzate per la sperimentazione su strada aperta al traffico”, spiega Sergio Savaresi, Responsabile scientifico del progetto e Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Bioingegneria del Politecnico di Milano. “E’ la piattaforma ideale per lo sviluppo della guida autonoma che svilupperemo su queste strade nei prossimi 12 mesi, con l’obiettivo di portare questa tecnologia nelle nostre città ed abilitare nuovi modelli di mobilità, più sicuri e sostenibili”.
A bordo della vettura il team di ricerca del Politecnico di Milano ha installato l’intero sistema di “robo-driver”, con una nuova configurazione hardware e un software avanzato e rinnovato, risultato dei numerosi test su strada compiuti negli scorsi 12 mesi. A bordo della vettura ci sarà Matteo Marzotto, che per il secondo anno avrà l’importante e delicato ruolo di supervisore (“safety-driver”). “Con questo progetto il Politecnico di Milano si conferma pioniere nel campo della tecnologia dei veicoli a guida autonoma, apportando benefici significativi alla comunità scientifica e industriale sia a livello nazionale che internazionale”, dichiara Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano. “L’obiettivo finale è contribuire in modo significativo allo sviluppo di nuovi modelli di mobilità sostenibile”. “Siamo molto felici di partecipare per la seconda volta alla Mille Miglia supportando con la tecnologia di rete Cisco il progetto 1000 Miglia Autonomous Drive del Politecnico di Milano”, dichiara l’Amministratore Delegato di Cisco Italia Gianmatteo Manghi. ““Sono i progetti innovativi come questo del Politecnico che ci consentono di fare passi avanti molto importanti verso la mobilità del futuro”.
(Nell’immagine in evidenza, uno scatto della conferenza stampa di apertura).