Un accordo è un accordo, secondo il presidente del consiglio di amministrazione di Tesla Robin Denholm. Il Cda di Tesla vuole infatti che gli investitori sostengano l’accordo con il Ceo Elon Musk per l’assegnazione del più grande pacchetto retributivo della storia, un tempo valutato in 56 mld di dollari.
Gli azionisti di Tesla voteranno la prossima settimana per ratificare la concessione di stock option a Musk per la seconda volta, dopo che un giudice aveva annullato l’assegnazione a gennaio. La Corte di Giustizia del Delaware ha stabilito che c’era stata mancanza di indipendenza tra gli amministratori e trattative improprie tra Musk e il consiglio. Denholm, parlando alla Cnbc, ha dichiarato di aver discusso quotidianamente con i maggiori investitori di Tesla sul voto del 13 giugno sulla retribuzione di Musk nelle ultime settimane.
Tuttavia, giovedì Denholm ha detto che si stava rivolgendo direttamente agli azionisti retail di Tesla. La presidente ha spiegato che il voto si riduce alla “correttezza nei confronti del nostro Ceo”. Gli azionisti hanno tratto enormi benefici, ha detto, e la leadership di Musk ha portato a un valore di mercato di 735 mld di dollari dal 2018 al 2023. I dipendenti, gli azionisti e i clienti hanno tutti raccolto dei frutti, tranne Musk stesso, ha sostenuto Denholm. Il leader di Tesla si è assunto “un rischio enorme” con il pacchetto retributivo e, se non avesse raggiunto gli obiettivi del piano approvato dagli investitori nel 2018, non sarebbe stato pagato un centesimo.
“Il rischio-ricompensa è molto importante nelle aziende americane”, ha dichiarato Denholm alla Cnbc. Obiettivi ambiziosi e compensi commisurati sono il motore dell’innovazione e le stock option alla base del pacchetto retributivo di Musk sono “ben guadagnate”, ha detto Denholm. Non tutti gli azionisti sono d’accordo.
Brad Lander, revisore dei conti della città di New York, e altri investitori si sono incontrati questa settimana per discutere del voto su Tesla. I fondi pensione di New York possiedono azioni Tesla per un valore di circa 627 mln di dollari e voteranno contro il piano di retribuzione di Musk e le candidature per la rielezione di Kimbal Musk e James Murdoch. Secondo Lander, il fratello di Musk e Murdoch sono troppo vicini all’amministratore delegato di Tesla, così come altri membri del Cda.
“Un miliardario non può lasciare che siano suo fratello e i suoi amici a decidere quali tribunali ascoltare e quali regole rispettare”, ha dichiarato Lander questa settimana. Anche la Amalgamated Bank e un’altra mezza dozzina di investitori di Tesla hanno comunicato in una lettera la loro intenzione di non sostenere il piano di retribuzione di Musk o le candidature dei membri del consiglio di amministrazione. Tesla non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.
Secondo Denholm, il Cda ha discusso su cosa sarebbe successo se gli azionisti non avessero approvato la retribuzione di Musk e i dirigenti hanno deciso che una seconda votazione con le informazioni aggiuntive richieste dal giudice fosse l’opzione migliore.
Inoltre, secondo Denholm, ratificare il piano precedente anziché crearne uno nuovo costerebbe di più agli investitori nel lungo periodo. L’azienda ha già sostenuto un onere per la compensazione basata su azioni da oltre 2 mld di dollari quando le opzioni sono state concesse per la prima volta. Oggi, tale onere sarebbe di 25 mld. Ma a parte i costi, Denholm ha detto che Musk merita di essere pagato per il suo lavoro.
“Mettetevi nei suoi panni”, ha detto. “Hai lavorato duramente per sei anni per guidare l’azienda attraverso una crescita che nessuno pensava fosse possibile. Dopo tutti gli sforzi compiuti per raggiungere gli obiettivi prefissati, vedersi annullare il pacchetto anche dopo aver raggiunto un accordo sarebbe incredibilmente difficile da accettare. “Come vi sentireste?”, ha detto Denholm.
L’articolo originale è disponibile su Fortune.com
