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Perché Leonardo Maria Del Vecchio punta su Acqua Fiuggi

leonardo maria del vecchio

L’Acqua di Fiuggi al figlio di uno dei più importanti imprenditori italiani di sempre. Leonardo Maria Del Vecchio figlio (classe 1995) del fondatore di Luxottica scomparso nel 2022, ha annunciato l’ingresso del suo family office al 72,5% di Acqua e Terme Fiuggi spa per “preservare e promuovere l’eredità di un marchio con 8 secoli di storia”.

L’ingresso nella società (precedentemente in mano a una cordata di imprenditori, tra cui il presidente del Frosinone calcio Maurizio Stirpe) secondo Del Vecchio rappresenta “un investimento strategico”, attraverso il posizionamento e “la competitività sia a livello nazionale che internazionale” del marchio.

Perché Del Vecchio investe sull’acqua: i numeri

Il marchio Fiuggi (l’acqua è famosa per le proprietà depurative e benefiche del bacino idrico dei Monti Ernici, nella conca di Fiuggi nel Lazio) è iscritto nel Registro dei Marchi Storici.

Secondo Del Vecchio il marchio “rappresenta non solo un prodotto di alta qualità, ma anche un patrimonio culturale e storico del Made in Italy: un pilastro imprescindibile su cui si fonda la strategia di Lmdv Capital e che supportiamo in tutte le sue forme. Questo investimento, inoltre, mira a coinvolgere attivamente la comunità locale che è il cuore pulsante di questa azienda”, dice Del Vecchio.

L’investimento è strategico anche perché l’Italia è storicamente molto affezionata all’acqua in bottiglia. Nel Paese, ricordano dal family office, vengono confezionati quasi 17 mld di litri di acqua, di cui 15 solo per il mercato interno.

Nonostante la qualità dell’acqua italiana sia tra le più alte in Europa, secondo l’ultimo report Istat sull’acqua nel 2023 le famiglie che dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto sono il 28,8%. Il dato è stabile rispetto al 2022, anche se riflette una preoccupazione decisamente minore rispetto a 20 anni fa (erano il 40,1% nel 2002).

Il giro d’affari dell’acqua in bottiglia supera i 3 miliardi di euro e cresce in doppia cifra, mentre il mercato globale dell’acqua da bere è destinato ai 400 miliardi di dollari nel 2026, secondo il family office. L’Italia è già oggi il secondo maggiore esportatore globale di acque destinate al consumo con vendite all’estero aumentate di più del 100% dal 2010.

“È nostra intenzione – conclude Del Vecchio – cogliere e guidare questa opportunità di mercato e riportare il marchio FIUGGI ai livelli che merita”. A livello internazionale Del Vecchio dice che nonostante il marchio vanti già “una distribuzione di tutto rispetto, puntiamo a incrementare la nostra presenza nei segmenti premium water in mercati come Nord America e Medio Oriente”.

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