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Arriva il caldo, le città più colpite nelle prossime ore (e la ‘febbre’ del Mediterraneo)

caldo Roma

Fiacca, pressione bassa, insonnia: a qualcuno piace caldo, ma molti italiani già faticano a fare i conti con le temperature in salita. Dopo una primavera altalenante, adesso si comincia a fare sul serio. Stando al bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, infatti, sabato saranno sei le città in pre-allerta gialla: si comincia sabato con Roma, Bologna, Campobasso, Frosinone, Latina e Perugia.

Domenica, poi, Bari sarà da bollino arancione, mentre in giallo troviamo Cagliari, Campobasso, Catania, Napoli, Palermo e Perugia. L’arancione indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare per alcuni gruppi di popolazione.

Il giallo invece segnala “condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore. Questo livello non richiede azioni immediate – precisa il ministero di Lungotevere Ripa – ma indica che nei giorni successivi è probabile che possano verificarsi condizioni a rischio per la salute”.

Temperature in salita anche nelle acque

Se in città ci prepariamo a boccheggiare, anche il Mar Mediterraneo è sempre più caldo. Basti pensare che nell’inverno appena trascorso la temperatura media del golfo di Napoli ha registrato per la prima volta un aumento di circa 1° C rispetto alla media degli ultimi 7 anni, toccando i 15,5°C.

Un fenomeno confermato anche in superficie in quasi tutti i mari italiani e, in particolare, nell’Adriatico, con valori superiori al grado rispetto alla media 2020-2022. A dircelo è il progetto MedFever – che riunisce Enea, associazione MedSharks, l’azienda Lush, Università Sapienza di Roma, OGS, Guardia Costiera e un gruppo di subacquei volontari – e confermati dal sistema previsionale Enea Mito sulla circolazione marina del Mediterraneo.

Proprio per controllare la temperatura del mare – e monitorare l’impatto del cambiamento climatico sull’ecosistema marino – i ricercatori di MedFever, insieme a un team di ‘subacquei sentinelle’, hanno creato una rete di un centinaio di sensori-termometro posizionati fino a 50 metri di profondità, sia a largo che sotto costa, in 15 punti di osservazione, questa volta nel Tirreno: Isola del Giglio (Toscana), Nettuno (Lazio), Capri, Palinuro e Vico Equense (Campania), Reggio Calabria e Scilla (Calabria); Capo Peloro e Porticello (Sicilia), Capo Figari, Mortoriotto e Santa Teresa di Gallura (Sardegna). A questi punti di osservazione, si sono recentemente aggiunte anche tre stazioni coordinate dai nuclei subacquei della Guardia Costiera, al largo di Portofino (Liguria), lungo la Costiera Amalfitana (Campania) e nel Golfo di Cagliari.

I dati, resi noti nelle scorse settimane, “confermano l’allarme sulle temperature dell’aria e del mare lanciato ieri dal Servizio Ue Copernicus, che ha rilevato che, dopo febbraio e marzo 2024, anche aprile è stato globalmente il più caldo mai registrato al mondo”, ha detto Ernesto Napolitano del Laboratorio Enea di Modellistica climatica.

Se gli italiani nei prossimi giorni cercheranno sollievo andando al mare, anche le acque che circondano la Penisola faranno i conti con temperature che non lasciano tranquilli.

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