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Ricostruzione del seno, quanto conta il genere del chirurgo plastico

operazione

È preferibile ricevere le cure da un uomo o da una donna? Quando poi si parla di ricostruzione mammaria, il genere del chirurgo plastico può fare la differenza? È ciò che mi sono chiesta insieme ad un pool di chirurghi plastici provenienti da tutto il mondo riuniti a Milano durante l’ultimo Simposio ICOPLAST, la Confederazione Internazionale delle Società di Chirurgia Plastica. Nella sessione che ho coordinato, dal titolo “Influence of plastic surgeon an decision making in breast reconstruction: the female and male surgeon’s perspective”, ne hanno discusso 5 chirurghe e 5 chirurghi provenienti da Olanda, Regno Unito, Svezia, Spagna, Portogallo e Stati Uniti.

In letteratura c’è molto poco sull’argomento e spesso persino fonti autorevoli si contraddicono tra loro. Secondo uno studio del 2015 le pazienti che si erano rivolte a un chirurgo senologo donna avevano una probabilità cinque volte maggiore di sottoporsi a una ricostruzione (immediata). È di questo avviso anche uno studio del 2022 pubblicato sull’Annals of Surgical Oncology, secondo cui le probabilità di sottoporre le pazienti alla ricostruzione mammaria da parte dei chirurghi senologici di sesso femminile sono quattro volte maggiori rispetto ai chirurghi senologici di sesso maschile.

Un’ulteriore ricerca, pubblicata sul Plastic and Reconstructive Surgery nel 2021, sembra contraddire però l’ipotesi precedente. Si legge infatti che, sebbene le donne non pazienti preferiscano ipoteticamente operatori donne, il sesso del chirurgo fa poca differenza nella soddisfazione effettiva del paziente con la ricostruzione del seno. Quel che conta, a prescindere dal sesso, sembrerebbe essere il talento del medico.

Uno studio statunitense pubblicato sulla rivista Jama nel 2023 e condotto su un numero estremamente alto di pazienti, oltre un milione, ha indagato sulle complicanze post chirurgiche, valutando la differenze tra chirurghi uomini e donne. È emerso che le donne hanno meno complicanze, il 20%, contro il 25% di quelle riscontrate quando a operare è stato un chirurgo uomo. Altro dato significativo è che i costi della procedura chirurgica sono minori per le pazienti trattati dalle chirurghe donna.

Un ulteriore articolo, però, sembra smentire quanto emerso, spiegando che le pazienti scelgono il chirurgo in base alla sua sensibilità, alla simmetria della ricostruzione, a quanto la tecnica ricostruttiva adottata sia in linea con le proprie abitudini di vita e, infine, in base all’embodiment, ovvero la riappropriazione del proprio corpo in seguito alla ricostruzione mammaria. In definitiva, quindi, sembra che il chirurgo, uomo o donna che sia, venga scelto in base al talento, non al genere.

*Marzia Salgarello, chirurgo plastico ricostruttivo presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs Presidente Beautiful After Breast Cancer (BABC) Italia Onlus.

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