GILEAD
Leadership Heade
Poste Italiane

Tumore al polmone, le terapie sono sempre più mirate

tumore al polmone Filippo De Marinis

Si chiama osimertinib ed è una terapia a target che ha centrato il suo bersaglio nel migliore dei modi, regalando oltre 3 anni di vita, liberi da progressione di malattia, ai pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule, con mutazione di EGFR, in stadio 3 non operabile.

È questo il risultato che fa dello studio LAURA il più importante del congresso ASCO 2024, perché ha consegnato alla storia dell’oncologia medica un risultato davvero senza precedenti (riduzione del rischio di progressione di malattia dell’84%), che cambierà la pratica clinica, andando a colmare un importante unmet need per questi pazienti che, dopo la radio-chemioterapia non avevano ulteriori possibilità di trattamento.

Protagonista di questo successo terapeutico è un inibitore dell’EGFR, una proteina che aiuta le cellule a crescere e che, in presenza di alcune mutazioni del suo gene codificante, ne provoca una crescita incontrollata, causando il cancro.
“Osimertinib ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione di malattia statisticamente significativo e di enorme importanza clinica – afferma il primo autore dello studio, Suresh S. Ramalingam (nella foto sotto) del Winship Cancer Institute, Emory University (Usa) che ha presentato i bellissimi dati di LAURA in una affollatissima sessione plenaria  e ha siglato lo studio pubblicato in contemporanea sul New England Journal of Medicine – Il farmaco ha ottenuto una sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) di 39,1 mesi, contro i 5,6 mesi del gruppo di controllo (placebo). Il 74% dei trattati con osimertinib non ha presentato ulteriore crescita del tumore per 12 mesi (contro il 22% dei controlli) e il 65% non era ancora andato in progressione dopo due anni (contro il 13% del gruppo di controllo). Nel gruppo osimertinib la massa tumorale è risultata ridotta del 30% rispetto al placebo. La somministrazione di questo inibitore di EGFR dopo la chemio-radioterapia si candida a diventare il nuovo standard di cura per i pazienti EGFR-mutati”.

La presentazione dello studio

Il 20-30% dei pazienti con NSCLC alla diagnosi si trova in stadio III di malattia e il 60-90% non è operabile. L’attuale standard di trattamento è rappresentato dalla radio-chemioterapia, seguita dall’immunoterapia, ma il beneficio di quest’ultima in questa tipologia di pazienti è incerto e al momento non ci sono terapie a target approvate in questo particolare setting. Ebbene, le cose, dopo LAURA sono destinate a cambiare.

Questo studio di fase 3 è il primo ad aver testato un inibitore di EGFR in pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule in fase III inoperabili. Lo studio ha arruolato 216 pazienti, in 17 Paesi diversi, assegnandoli a ricevere osimertinib (compresse orali da 80mg una volta al giorno) o placebo. Endpoint primario era la sopravvivenza libera da malattia, che è risultata di 36,9 mesi contro i 6,5 del gruppo placebo. La comparsa di nuove lesioni tumorali è stata del 22% nel gruppo osimertinib contro il 68% di quello placebo. Molto importante il dato sulle metastasi cerebrali, comparse in appena l’8% dei pazienti del gruppo osimertinib contro il 29% dei controlli. “Questo suggerisce che il farmaco – spiega il professor Ramalingam – ha un effetto protettivo contro la progressione di malattia a livello del cervello”. Che poi per il paziente significa evitare la radioterapia sul cervello e godere di una qualità di vita nettamente superiore.

“Quelli di LAURA – commenta il professor Filippo De Marinis (nella foto principale), direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e presidente di Aiot (Associazione Italiana di Oncologia Toracica) – sono risultati ‘roboanti’ che faranno davvero tanto rumore. La presentazione di questi dati in sessione plenaria all’Asco è stata accompagnata da una standing ovation e da applausi a scena aperta. Un momento davvero emozionante per noi che ci occupiamo di tumore del polmone e un vero salto nella speranza per i pazienti e i loro caregiver”.

I pazienti che presentano mutazioni EGFR sono appena il 10-15% (in Italia circa 6 mila nuovi casi l’anno) di tutti quelli con tumore del polmone non a piccole cellule; per individuarli e consentire loro di accedere alla terapia con osimertinib è necessario ricercare la presenza di questa mutazione con un test, effettuato sul tessuto tumorale (sulla biopsia).
In questa tipologia di pazienti, osimertinib rappresenta ad oggi la terapia sistemica più efficace, ritagliata su misura del profilo molecolare del loro tumore. Il farmaco è già approvato per il trattamento dei tumori polmonari NSCLC EGFR-mutati in stadio IV e come terapia adiuvante (cioè dopo l’intervento chirurgico) nei tumori polmonari NSCLC operabili (stadio IB, II e IIIA), sempre con mutazione EGFR.

Non solo: ADRIATIC è il nome di un altro studio presentato all’Asco che viene a colmare un altro ‘gap’ di trattamento. Riguarda i pazienti con tumore a piccole cellule (microcitoma polmonare) di stadio limitato, non in progressione dopo lo standard di cura attuale (chemio-radioterapia concomitante). I risultati dello studio dimostrano che iniziare l’immunoterapia con durvalumab, subito dopo la fine del ciclo di radio-chemioterapia, riduce il rischio di morte del 25% circa e porta la sopravvivenza mediana a 4,5 anni, contro i 2,7 anni del braccio di controllo.

“Sono risultati che possono cambiare anche in questo caso lo standard di trattamento – commenta De Marinis – in un setting terapeutico finora ‘vuoto’, cioè al momento senza un’alternativa di trattamento. Era da oltre 40 anni che non assistevamo a progressi nello standard di terapia del tumore del polmone a piccole cellule di stadio limitato. Si tratta di una malattia molto aggressiva, con tassi di recidiva elevati e solo il 15-30% dei pazienti ancora vivi a 5 anni. Nello studio ADRIATIC, il 57% dei pazienti è vivo a 3 anni. Durvalumab dunque è la prima terapia sistemica dopo decenni a mostrare un miglioramento della sopravvivenza in questi pazienti e si candida a diventare un nuovo standard di cura”.

 

Leadership Forum
Poste Italiane

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.