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Intelligenza artificiale, l’alleanza tra Emirati Arabi Uniti e Usa

AI venture capital intelligenza artificiale

Anche gli Emirati Arabi Uniti puntano tanto (spoiler: circa 2.000 mld di dollari) sull’intelligenza artificiale. La novità è che il Paese ha scelto di allearsi con gli Stati Uniti per velocizzare i progressi nel settore. La dichiarazione è di Omar Sultan Al Olama. Al Financial Times il ministro dell’intelligenza artificiale degli Emirati Arabi Uniti ha rivelato che il piano di collaborazione tra Abu Dhabi e Washington sull’intelligenza artificiale va molto oltre il recente acquisto da parte di Microsoft di una quota da 1,5 mld di dollari del campione nazionale del settore, G42.

G42 ha lanciato un Large language model in arabo; è una holding che estende le sue capacità in termini di intelligenza artificiale a qualsiasi settore (con aziende che si occupano di sanità, data center, sorveglianza) e a tanti dei player più importanti a livello mondiale. L’ultima importante partnership (miliardaria) è stata stretta con Microsoft.

Secondo quanto riportato l’accordo si inserisce nella sfida strategica tra Stati Uniti e Cina sull’AI. Qualche mese fa infatti la holding capitanata dal Ceo Peng Xiao ha rinunciato a rifornirsi dalla Cina, preferendo gli Stati Uniti: il suo hardware proverrà solo da Washington.

La conferma l’ha data proprio il ministro emiratino, dicendo alla testata che ora si vedranno i risultati di quel “matrimonio, se posso usare quella parola, tra G42 e Microsoft”, ma anche della collaborazione tra  “Emirati Arabi Uniti e gli Stati Uniti” ha detto Al Olama.

“Quando si parla di tecnologia all’avanguardia, bisogna coordinarsi con gli attori degli Stati Uniti e devono essere fornite rassicurazioni” sempre agli Usa.

Qualche elemento per capire quanto siano seri gli sforzi emiratini:

  • A sostenere gli investimenti, scrive il Financial Times, ci sono fondi pensione che in totale valgono 2.000 mld di dollari. Lo scorso anno la compagnia petrolifera nazionale avrebbe ridotto i suoi costi di 500 mln di dollari grazie all’AI. La speranza del Paese è che il settore possa diventare una risorsa economica addirittura alternativa ai fossili (e per ora finanziata dagli stessi).
  • Il Paese ha creato un veicolo di investimento, MGX, da miliardi di dollari, supervisionato dal potente sceicco Tahnoon bin Zayed al-Nahyan.
  • MGX ha già aperto un’interlocuzione con OpenAI riguardo i piani di sviluppo di microchip.
  • Il Paese ha una popolazione piccola (circa dieci milioni di persone) ma da anni lavora per attirare talenti della tecnologia. La prima università al mondo dedicata all’intelligenza artificiale è stata aperta nel 2019 proprio ad Abu Dhabi

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