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Intelligenza artificiale, la grande sfida del tech: Nvidia sembra irraggiungibile

nvidia jensen huang

Da una parte ci sono quelle differenze di design e strategie aziendali che possono decidere il vincitore della corsa tecnologica più importante dei nostri tempi. Dall’altra ci sono i numeri, che dicono che l’intelligenza artificiale forse il suo campione lo ha già scelto. In un anno Nvidia (l’azienda che attraverso i suoi chip ha sfruttato più di tutti l’avvento dall’AI generativa) ha aumentato la sua valutazione del 200% ed è entrata nell’olimpo delle compagnie più ‘valuable’, insediando i primi due in classifica, Microsoft e Apple.

Dal 22 maggio i prezzi delle azioni del Gruppo guidato da Jensen Huang (nella foto in evidenza) sono saliti del 15%. Da inizio anno del 130%. Secondo alcuni analisti oltre ai meriti dell’azienda i motivi dell’impennata del titolo sono da cercare anche nella Fomo, la Fear of missing out ormai innescata tra gli investitori.

Secondo un’analisi pubblicata da Fortune.com ora la previsione è che il market cap della società possa aumentare di un altro 270% e arrivare a 10 trilioni di dollari, ovvero 10mila miliardi, nei prossimi anni. Per ora, la cifra si ferma a un impressionante 2.700 mld. In un’intervista l’analista Beth Kindig dell’I/O Fund ha detto che i chip di Nvidia stanno alimentando l’infrastruttura AI mondiale e i suoi data center, che servono ad addestrare e ad eseguire i large language model resi celebri da ChatGpt, Gemini e compagnia.

Nvidia ha annunciato la nuova generazione di chip Blackwell (e dopo ancora, nel 2026, arriveranno i Rubin, con un ciclo di nuove produzioni che diventa annuale), ma oltre all’hardware lavora anche sul software. In queste ore ad esempio ha ‘dato vita’ ai chatbot trasformati in ‘umani digitali’, presentati durante la fiera Computex di Taipei.

Lenovo, arrivano gli AI PC. “Mainstream in tre anni”

Nvidia ha anche presentato Ace, cioè Avatar Cloud Engine, una piattaforma per creare avatar umani realistici in settori come l’assistenza clienti e l’intrattenimento, quindi anche videogiochi. In un videogame presentato alla fiera un avatar ha preso vita in tempo reale attraverso gli input vocali di un giocatore. Un’interazione che secondo l’azienda potrebbe rivoluzionare il modo in cui ci interfacciamo con i computer.

Intanto, i Pc godranno sempre di più di Gpu ottimizzate per l’intelligenza artificiale. In questo caso l’annuncio è stato fatto sia da Nvida che da Amd, che intanto non ha nessuna intenzione di rimanere tagliata fuori.

La corsa all’AI è ancora agli inizi, ma le buone notizie per Nvidia (che ha annunciato la generazione di chip Rubin pochi mesi dopo i Blackwell) sembrano non finire mai: anche Elon Musk vorrebbe centinaia di migliaia GPU NVIDIA per sviluppare la sua intelligenza artificiale Grok, dopo aver raccolto 6 mld di dollari per la sua startup xAI.

La partita di Amd

Intanto Amd insegue, ma i motivi per essere ottimisti ci sono. Infatti anche Advanced Micro Devices – guidata da Lisa Su, nativa di Taiwan come Jensen Huang di Nvidia – ha presentato la sua nuova generazione di chip. I due Ceo condividono spesso gli stessi palchi, da Austin a Taipei. In quest’ultima occasione Su ha presentato i processori neurali di Amd, che potrebbero essere alla base di tutti quei dispositivi che riusciranno ad eseguire i processi AI direttamente in locale, come nel caso dei Pc di Lenovo (che non a caso era presente insieme ad Amd durante la fiera). Anche Amd, con Nvidia, ha annunciato che il rilascio di nuove generazioni di prodotti diventerà annuale, e ha presentato i chip MI350 (nel 2025) e MI400 (nel 2026).

La corsa allo sviluppo di Gen AI ha portato a un’enorme domanda dei chip che vengono usati nei data center. Insomma anche se la quota di Nvidia sul mercato dei semiconduttori per AI è di circa l’80%, lo spazio per competere c’è, ma gli analisti dicono che la “parta del leone” rimane a Nvidia.

 

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