Molti di noi se ne sono accorti: la stagione influenzale quest’anno sembra non finire mai. Ma, in realtà, a minacciare la salute in questi ultimi giorni di primavera non è la vera e propria influenza: “Il nemico è costituito piuttosto dai virus ‘cugini’, che nell’ultima settimana hanno colpito circa 150mila connazionali, principalmente con sintomi respiratori”, spiega a Fortune Italia il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.
“Se guardiamo la curva della stagione influenzale, vedremo che siamo ancora nella ‘fascia gialla’: questo indica un calo della diffusione, ma anche la presenza di una ‘coda’”, aggiunge l’esperto. Quanto ai virus più diffusi, se il monitoraggio nazionale dei medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità si è interrotto ai primi di maggio, a darci un quadro attendibile “sono le analisi virologiche condotte ancora in Lombardia, che ci consentono una stima dell’impatto” di questi patogeni sulla salute degli italiani.
I soliti sospetti
Nell’elenco dei ‘soliti sospetti’ in questa stagione “troviamo Rhinovirus, Virus parainfluenzale, Enterovirus, adenovirus, Metapenumovirus e Sars-Cov-2. Si tratta dei classici virus ‘cugini’ dell’influenza, tipici dei periodi di cambio di stagione, che danno sintomi meno importanti rispetto all’influenza, ma che possono costringere a letto per qualche giorno”, avverte Pregliasco. Favoriti dagli sbalzi termici, sono estremamente contagiosi, specie nei luoghi chiusi e affollati. L’igiene delle mani resta fondamentale, ricorda l’esperto.
I sintomi
Raffreddore, mal di gola, naso che cola, tosse: i sei virus di questo periodo “provocano per lo più fastidi respiratori, ma anche qualche disturbo gastroenterico. La buona notizia è che di solito i disturbi si superano nell’arco di qualche giorno”, precisa Pregliasco. Ma attenzione: “In persone fragili o anziane questi virus possono aprire la strada a importanti complicanze batteriche”, aggiunge l’esperto. Ecco perchè in questo periodo aumentano le prescrizioni di antibiotici. “Questi virus presentano il rischio di sovrinfezioni batteriche”, dice Pregliasco.
Quando finirà
Mentre l’estate si avvicina, la cattiva notizia è che “dovranno passare ancora due-tre settimane prima di vedere la fine di questa lunga coda di malanni. Un aiuto arriverà anche dalla chiusura delle scuole, che ridurranno la circolazione di questi patogeni”, conclude il virologo.