Arriva dallo Spazio il nuovo device indossabile made in Italy per il telemonitoraggio costante delle condizioni di salute, la diagnosi e la teleassistenza. Sembra un orologio e si indossa sul polso, ma in realtà è un dispositivo sviluppato per monitorare i parametri fisiologici individuali in maniera costante e consentire, in caso di bisogno, ai sanitari di fare una diagnosi. Obiettivo, assicurare un’assistenza personalizzata 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Quello che sembra un orologio, infatti, è collegato a una centrale operativa di ascolto che riceve continuamente dati relativi a frequenza cardiaca, saturazione, temperatura, pressione, variabilità della frequenza cardiaca, idratazione, atti respiratori, cadute. Dati che arrivano a medici e personale infermieristico in grado di sorvegliare attivamente i pazienti.
Il nuovo sistema XTE è stato presentato alla Nuvola di Roma, in occasione del meeting dell’Healthcare Information and Management Systems Society. Ma come funziona? Una piattaforma di ultima generazione permette di monitorare, attraverso il device, i parametri fisiologici di chi lo indossa in maniera costante e di intercettare problemi di salute, consentendo ai sanitari di fare una diagnosi a distanza.
La sperimentazione spaziale
Molti dei dispositivi che usiamo tutti i giorni arrivano dalla ricerca spaziale. Ebbene, queste tecnologie hanno superato l’esame di qualificazione per l’utilizzo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), integrate nella tuta spaziale (SFS2) prodotta da SpaceWare e indossata dal Colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei durante la missione spaziale AX-3. Il device, infatti, ha monitorato i parametri di salute dell’astronautai durante la missione partita il 17 gennaio scorso e durata 19 giorni.
Come spiega Riccardo Starace, amministratore delegato della Seven Holding, che controlla undici società impegnate in ambito sociosanitario e produttrice di XTE (nella foto principale con il ministro della Salute Orazio Schillaci), “l’unicità del progetto consiste nella costante interazione tra pubblico e privato, in grado di garantire un nuovo modello di assistenza personalizzata con sistemi tecnologici innovativi. L’integrazione di setting assistenziali diversi, centrale di ascolto, telemedicina, televisite, assistenza domiciliare e servizi poliambulatoriali, rivoluziona l’approccio dell’assistenza sanitaria”.
Come funziona
La nuova piattaforma digitale consiste in una centrale operativa sanitaria, composta da medici e infermieri, che il cittadino potrà contattare per ricevere una consulenza medica o una diagnosi e che sapranno indirizzarlo a un percorso di cura adeguato a domicilio o presso strutture ospedaliere o poliambulatori sul territorio. La Centrale Operativa è già in grado di valutare diversi parametri fisiologici per capire lo stato di salute. Ma altri sono in fase di sviluppo e di validazione clinica e saranno disponibili appena ottenuta la certificazione medicale. Non solo, tutte le rilevazioni sono eseguite automaticamente, senza richiedere l’intervento di personale specializzato o del paziente.
Le prospettive
La digitalizzazione dei sistemi “ci può aiutare in una valutazione del paziente a domicilio, riducendo il carico per il sistema ospedaliero e gli accessi non necessari dei pazienti cronici ai pronto soccorso”, aggiunge Riccardo Starace. “Il nostro obiettivo è offrire ai cittadini una nuova percezione della sanità, una sanità facilmente accessibile grazie a un’interlocuzione immediata e diretta con i nostri medici di medicina generale e specialisti, migliorando al tempo stesso le condizioni del servizio sanitario pubblico che di conseguenza risulterà meno oberato” conclude il manager, spiegando che il team sta “sviluppando nuove tecnologie per potenziare ulteriormente i nostri servizi, anche grazie all’attività del gruppo Olidata, che si occupa di ricerca e sviluppo della digitalizzazione dei dati sanitari e di algoritmi di intelligenza artificiale”.
