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Test Medicina: prima prova al via tra regole, posti (e paure)

test medicina

È finito il tempo dello studio ‘matto e disperatissimo’ e dell’allenamento sulle prove messe a disposizione dalla banca dati pubblica: oggi è infatti il giorno del primo test per l’accesso a Medicina (la seconda tornata ci sarà il 30 luglio) secondo le nuove regole. Addio al Tolc, si torna al ‘quizzone’.

I candidati dovranno rispondere a 60 quesiti a risposta multipla in 100 minuti (tra competenze acquisite negli studi, logica, biologia, chimica, fisica e matematica). E se la tensione sarà massima, pochi giorni fa è arrivata una buona notizia: il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato i decreti che definiscono i posti provvisori disponibili per le immatricolazioni al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria (lingua italiana e lingua inglese) e Medicina veterinaria (lingua italiana), per il prossimo anno accademico, 2024/2025. Ma andiamo per ordine.

Gli aspiranti

In totale quest’anno sono 71.508 gli iscritti alle prove: 67.260 per Medicina, 7.862 per Veterinaria (in questo caso i test sono i programma il il 29 maggio e il 31 luglio). I candidati si contenderanno i 20.867 posti disponibili, secondo quanto annunciato dal ministro Anna Maria Bernini (lo scorso anno erano 19.636).

I posti disponibili

Per la precisione, i posti sono attribuiti agli atenei in via provvisoria, in attesa della definizione dell’accordo in Conferenza Stato-Regioni. Ma già ora sappiamo che per Medicina e Chirurgia ne sono attualmente previsti 20.867, di cui 1.400 riservati ai candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero (per l’anno accademico precedente erano stati assegnati 18.331 posti per i candidati dei Paesi Ue e non residenti in Italia e 1.305 per i candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero, ricorda il Mur).

Per Odontoiatria sono in totale 1.535 i posti provvisoriamente disponibili; di questi 116 sono riservati ai candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero (lo scorso anno erano stati assegnati 1.276 posti per i candidati dei Paesi Ue e non Ue residenti in Italia e 110 per i candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero). Infine l’apposito decreto del ministero della Ricerca prevede  temporaneamente 1.272 posti per Medicina veterinaria, di cui 63 destinati ai candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero (erano 1.082 posti dello scorso anno per i candidati dei Paesi Ue e non Ue residenti in Italia e dei 59 posti per quelli dei Paesi non Ue residenti all’estero).

I timori degli aspiranti

Come ti senti a pochi giorni dal test di Medicina 2024? A chiederlo una survey anonima di Testbusters, specializzato nel settore della preparazione agli esami di ammissione universitari, che ha coinvolto oltre 1.000 aspiranti medici. Sebbene oltre il 70% di chi ha risposto affermi di non aver trovato particolarmente difficili le domande della banca dati, il timore più diffuso è che la soluzione scelta quest’anno possa influire negativamente sul punteggio totale, alzandolo esageratamente rispetto alle medie passate.

Gli auguri del presidente del medici

“Quelli di quest’anno potrebbero essere gli ultimi test così come li conosciamo, nell’attesa della riforma”, ricorda il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, facendo gli auguri ai giovani aspiranti colleghi. 

I timori dei ‘camici bianchi’

Se gli studenti sono preoccupati per il test, i professionisti temono il fenomeno ribattezzato ‘pletora medica’. “Apprezziamo le precisazioni del ministro Bernini, che ha spiegato di voler aumentare i posti evitando la pletora medica e nel rispetto dei fabbisogni. Siamo tuttavia preoccupati della realizzabilità di questi intenti. Ci vogliono dieci anni, infatti, per diventare un medico che possa lavorare nel Servizio sanitario nazionale, che abbia conseguito, cioè, non solo la laurea ma anche la specializzazione o la qualifica di medico di medicina generale. È quindi da qui a dieci anni che vanno calcolati i fabbisogni. Ebbene, nel 2034 arriveranno oltre 20mila nuovi specialisti e medici di medicina generale; ma saranno soltanto 7.189 i colleghi che andranno in pensione. Considerando le proiezioni sui pensionamenti e gli aumenti degli accessi negli ultimi anni, sarà molto difficile evitare una nuova pletora medica – dice infatti Anelli –  a meno di non rivedere i modelli organizzativi, come il numero di medici per posto letto o i massimali per la medicina generale, oggi aumentati oltre i limiti per la carenza di queste figure”.

Agli aspiranti alle prese col test, Anelli ricorda poi che “‘Fare il medico è più di una professione, è una passione’. È questo che auguriamo e che ci aspettiamo dai tanti giovani che quest’anno, forse per l’ultima volta, tenteranno il test per l’accesso a Medicina: la passione, che li porterà, più che a fare il medico, ad essere medico. Per tutta la loro vita”.

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