Bruno Salerno, 25 anni, è laureato in Politiche europee e internazionali, ed è consulente e rappresentante di Generazione Itaca. GI è un’associazione fondata da Francesca Aurora Sacchi e nasce per rappresentare gli interessi dei giovani. “Ci impegniamo affinché nel nostro Paese si implementino modalità di voto a distanza per coloro che non possono recarsi al proprio seggio elettorale”, spiega Salerno.
L’intervista
Cosa sta accadendo in Regione Siciliana?
La I Commissione presieduta dall’On. Abbate sta lavorando su un ddl per consentire ad un siciliano fuorisede di votare per il proprio sindaco o presidente di Regione. In Commissione sono presenti 3 ddl, primi firmatari On. Ardizzone, On. La Vardera, On. Spada, che recano disposizioni in materia di voto a distanza per le elezioni amministrative e regionali. Insieme a Pietro Di Grazia, altro componente di GI, siamo stati invitati in audizione per dare un contributo ad un tema attorno al quale è necessario unire le forze.
Quali benefici si avrebbero con un ddl di questo tipo?
Aumento della partecipazione e dell’interesse civico tra i siciliani fuorisede, potenziamento della legittimità delle istituzioni regionali e comunali e riduzione dei costi di trasporto. La Regione Siciliana potrebbe essere pioniera diventando modello per altre regioni.
Si può concretizzare questo “progetto pilota”?
Nel ‘92 la Regione Siciliana è stata la prima regione ad introdurre l’elezione diretta del sindaco. Oggi ha la possibilità di essere apripista su un tema così innovativo. È un tema particolarmente caro alla nostra generazione.
Pensi che i giovani siano una classe sociale?
Le classi sociali sono gruppi di individui con caratteristiche socio-economiche simili. Guardiamo ai giovani: salari bassi, precarietà, disoccupazione, scarse aspettative sul futuro. E la cosa più triste è che non hanno una forte rappresentanza all’interno delle istituzioni.
*Bruno Salerno, Siciliano, 25 anni, laureato in Politiche europee e internazionali presso l’Università Cattolica di Milano.
