PGIM_970x250_HEADER

Pharma, tempo di sfide per Novo Nordisk e Moderna dopo il I trimestre

pharma
PGIM_970x250_ARTICOLO
Velasco25 Articolo

L’epoca Covid si è decisamente chiusa, se guardiamo alle trimestrali di due aziende del pharma campionesse d’innovazione: la danese Novo Nordisk e l’americana Moderna.

Per Moderna il primo primo trimestre 2024 è segnato dal crollo della domanda per il vaccino contro il virus Sars-Cov-2, unico prodotto dell’azienda biotech al momento in commercio, anche se bisogna dire che i risultati in questo caso hanno superato le stime degli analisti. Il destino di questa società sembra legato a doppio filo a un altro vaccino, quello contro il virus respiratorio sinciziale, che in anni recenti è stato protagonista di stagioni vivaci (il prodotto dovrebbe ricevere le prime autorizzazioni per giugno per arrivare sul mercato Usa in autunno). Il tutto in attesa della fine del trial di fase III sul suo prodotto personalizzato contro il melanoma.

La lotta all’obesità fa invece decisamente bene ai conti di Novo Nordisk, che continuano a correre. Anche se qui la sfida è rappresentata dalla capacità di rispondere alla domanda del mercato in continua crescita, mentre si profilano i primi competitor (citofonare a Eli Lilly). In questo caso, poi, bisogna dire che le previsioni degli analisti erano ancor più ottimistiche (e questo spiega la performance in Borsa: a Copenhagen le azioni in queste ore perdono quasi il 4%). Insomma, nel post-Covid del pharma c’è chi gioca di sponda e chi in attacco.

La performance di Novo Nordisk

Per la casa farmaceutica danese – che ha superato il colosso del lusso Lvmh, diventando la società più capitalizzata d’Europa –  nel primo trimestre dell’anno crescono utile e fatturato, con un raddoppio del giro d’affari dell’anti-obesità semaglutide. In dettaglio, parliamo di un fatturato di 65,4 miliardi di corone danesi (8,8 miliardi di euro), +22% rispetto allo stesso periodo del 2023) e di un utile di 25,4 miliardi di corone (3,4 miliardi di euro), +28%.

Il problema di Novo Nordisk, lo dicevamo, è stato rispondere alle richieste del farmaco, andato a ruba. Le vendite di semaglutite sono arrivate a 9,4 miliardi di corone (1,3 miliardi di dollari), con un vero e proprio boom negli Stati Uniti, Paese dove l’obesità ha raggiunto da anni livelli epidemia.

Risultati commentati con soddisfazione dal Ceo Lars Fruergaard Jørgensen, che sottolinea l’impegno sul fronte della produzione: “Un numero maggiore di pazienti beneficia dei nostri trattamenti innovativi e l’accordo per l’acquisizione dei tre siti produttivi Catalent ci consentirà di” rispondere alle richieste di “un numero significativamente maggiore di persone che vivono con diabete e obesità in futuro”. Sul fronte della ricerca, “siamo soddisfatti – evidenzia il manager – dei risultati positivi dello studio sugli esiti renali con semaglutide e dell’espansione” delle indicazioni per la riduzione del rischio cardiovascolare relative a Wegovy* negli Stati Uniti.

I numeri di Moderna

Tutt’altri numeri a guardare il primo trimestre per Moderna, anche se la biotech taglia i costi e ‘tiene botta’: i risultati, anzi, superano le stime degli analisti. E forse anche per questo le azioni al Nasdaq sono cresciuta di oltre il 12% (oggi nel premarket viaggiano a -1,44%). Nell’ultimo anno però le azioni avevano perso oltre il 15%. Sul fronte dei dati il fatturato di 167 milioni di dollari è in flessione del 91%, con una pedita di 3,07 dollari per azione. Potremmo dire che in questa fase l’azienda resiste, proiettata verso il futuro grazie alla sua pipeline.

“Mentre anticipiamo il lancio della nostra formula Spikevax 2024-25 e del vaccino RSV, stiamo esercitando una disciplina finanziaria e abbiamo intensificato la nostra attenzione sulla creazione e l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale per semplificare ulteriormente le operazioni e migliorare la produttività”, ha affermato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. “Con dieci programmi in fase avanzata e ulteriori nuovi progetti” in corso, “continuiamo ad aspettarci quest’anno numerosi traguardi nel nostro portafoglio di vaccini e terapie. Questo è l’inizio di un anno eccezionale per la nostra piattaforma di vaccini, mentre continuiamo a portare avanti il lavoro sui farmaci a mRna”.

Insomma, nel post Covid la promessa dei prodotti a mRna alimenta ricerche e trial. E, forse pensando proprio alla sperimentazione del vaccino personalizzato contro il melanoma, Bancel ribadisce: “Questo è solo l’inizio”.

PGIM_300x600_ARTICOLO side
PS25 Box

Leggi anche

Ultima ora

Iscriviti alla nostra Newsletter

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.